Rimini Yacht, Lolli chiede il riconteggio della pena

Udienza di incidente di esecuzione in Tribunale a Rimini questa mattina (mercoledì) per Giulio Lolli, ex patron di Rimini Yacht, condannato in primo e in secondo grado a quattro anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere a Rimini e a cinque anni per una serie di reati fiscali a Bologna.
Il difensore di Lolli, l’avvocato Antonio Petroncini del Foro di Bologna, ha presentato istanza al Tribunale di Rimini per veder riconosciuta la continuazione tra i reati commessi a Rimini e quelli a Bologna, entrambi relativi al fallimento della Rimini Yacht e le connesse truffe. Nel caso in cui il tribunale dovesse accogliere la tesi difensiva, e quindi riconteggiare la pena, che passerebbe da 4 anni e 6 mesi a 3 anni e 6 mesi, Lolli potrebbe vedersi ridurre gli anni da scontare in carcere.
Lolli è detenuto dal dicembre del 2019, quando fu arrestato dai carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore riminese Davide Ercolani, titolare dell’indagine sulle truffe e l’associazione a delinquere. Lolli fu estradato dalla Libia, dove era fuggito e aveva preso parte alle rivolte contro Gheddafi. In Libia l’infinita storia del “pirata” (così era stato soprannominato) si concluse con una condanna all’ergastolo per terrorismo e fiancheggiamento di un gruppo estremista separatista. Tornato in Italia, i giudici della Corte d’assise di Roma, avevano condannato Lolli a nove anni di reclusione, poi ridotti a cinque in Appello.