Indietro
menu
condannato per truffa

Le finte minacce della camorra e il bisogno di soldi, militare raggira l'ex compagna

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 29 mag 2023 19:49 ~ ultimo agg. 30 mag 12:05
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Una relazione iniziata nel 2014 e durata all’incirca quattro anni, tra un militare dell’Esercito in servizio a Rimini appartenente al 7° Vega e un’imprenditrice riminese, è finita nelle aule di tribunale dopo che la donna ha sporto denuncia nei confronti dell’ex compagno, accusato di averla raggirata per sottrarle 79 mila euro. Soldi che il militare le avrebbe richiesto per soddisfare delle false pretese che la camorra aveva avanzato nei confronti di suo padre. In caso contrario, sarebbero stati guai per tutti, in primis per suo padre, ma anche per lui e persino per l’imprenditrice e i suoi familiari. Per questo, secondo l’accusa, la 61enne riminese avrebbe versato sotto menzogna al militare – un 45enne campano – quasi 80mila euro nel giro di un anno e mezzo, per poi scoprire in realtà che si trattava di una messinscena.

Il militare, infatti, avrebbe usato quei soldi per sé, la camorra non c’entrava nulla. A scoprire l’inganno furono le sorelle dell’imprenditrice, che pizzicarono il 45enne insieme ad un’altra donna, molto più giovane della vittima, in atteggiamenti che loro stesse definirono equivoci. Da qui il dubbio che quelle continue richieste di denaro potessero servire a ben altro e che nulla avessero a che fare con le minacce della malavita. Così, la relazione tra il militare e l’imprenditrice, che negli anni aveva vissuto diversi alti e bassi, naufragò definitivamente aprendo il fronte giudiziario.

L’imputato, difeso dall’avvocata Sonia Raimondi, ha sempre respinto le accuse definendo il denaro ricevuto dall’imprenditrice come dei regali che lei di tanto in tanto gli faceva in assoluta libertà. Una versione che evidentemente non ha convinto il giudice, che questa mattina ha condannato in primo grado il militare a due anni di reclusione, pena sospesa, condizionata però al versamento entro due anni di 79 mila euro, ovvero dell’importo ottenuto dalla truffa messa in atto. Riconosciuti all’imprenditrice, costituitasi parte civile e assistita dall’avvocata Monica Cappellini, ulteriori 30mila euro di risarcimento per il danno morale.

Il 45enne campano, che certamente ricorrerà in Appello e per il quale vige il principio di non colpevolezza sino a condanna definitiva, rischia di essere sottoposto ad una indagine interna che potrebbe portare ad una eventuale sospensione dal servizio.