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Artisti non pagati e concerti saltati al Beat Village, l’organizzatore a processo

Beat Village. Pecci (Lega): conferma che politica degli eventi fa acqua

il pubblico rimasto senza concerto al Beat Village

I concerti annullati nell’estate del 2018 al Beat Village, alla darsena di Rimini, ultimo tra tutti quello di Albano e Romina, fecero parecchio scalpore e crearono inevitabili polemiche, con migliaia di persone che dopo aver acquistato i biglietti non videro esibirsi mai alcuni dei cantanti in cartellone. La novità è che a distanza di quasi 5 anni, l’organizzatore, Willer Dolorati, 66enne originario di Bologna, è a processo con l’accusa di truffa per non aver corrisposto ad una società austriaca, la Georg Leitner Production Gmbh, l’intero importo pattuito, circa 17mila euro, per l’esibizione del gruppo “Al Mackay’s Earth Wind & Fire Experience”, avvenuta a Rimini il 24 luglio 2018.

Dolorati, difeso dall’avvocato Damiano Balestrieri del foro di Salerno, avrebbe versato alla società austriaca solo 5.100 euro, senza corrispondere i restanti 12mila e, secondo quanto pattuito, neppure le spese sostenute dai membri del gruppo per l’alloggio. Imputato per truffa in concorso anche un 77enne riccionese, colui che provvedeva a trovare gli artisti in cambio di una commissione che non sempre Dolorati gli avrebbe versato, e che si occupava del pagamento degli agenti. Il suo avvocato, Cristian Brighi, questa mattina ha chiesto il proscioglimento per mancata validità della querela.

Ma i guai per Dolorati non sono finiti. Infatti attualmente ha altri procedimenti penali pendenti, sempre per tuffa, nell’ambito dei concerti al Beat Village. Uno di questi vede come persona offesa un imprenditore che avrebbe versato a Dolorati un assegno da 30mila euro per allestire dei punti ristoro durante le esibizioni (mai avvenute) di Tony Hadley, Albano e Romina, Renzo Arbore e Loredana Bertè.

Nel frattempo il 66enne bolognese è finito in carcere per una condanna a 6 anni di reclusione, passata in giudicato nel giugno 2021, per bancarotta fraudolenta con distrazione in merito al fallimento di una società edile riminese della quale – secondo l’accusa – Dolorati era amministratore di fatto. Per lui, quindi, si sono aperte le porte del penitenziario dei Casetti, dov’è tuttora detenuto. L’altro suo difensore, l’avvocato Luca Nebbia del foro di Rimini, ha avviato il percorso di uscita carceraria, chiedendo che Dolorati possa scontare il residuo di pena attraverso l’affidamento in prova ai servizi sociali.