Indietro
menu
la denuncia dei genitori

Adescava minori regalando gettoni, giostraio a processo per pedopornografia

In foto: il tribunale di Rimini
il tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 29 mag 2023 15:46 ~ ultimo agg. 30 mag 13:13
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Con la promessa di regalare gettoni per l’autoscontro o per altre giostre, adescava minorenni ai quali in un secondo momento chiedeva nelle chat di WhatsApp o Messenger foto e video intimi. L’imputato è un giostraio di 56 anni della provincia di Bergamo, dove risiede tuttora, a processo presso il tribunale monocratico di Rimini per detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenni.

I fatti risalgono agli anni 2018-2019 e l’adescamento di minori sarebbe avvenuto in concomitanza con un’importante fiera di paese che si svolge nel Riminese. E’ lì, nella zona del luna park dove lavorava, che il 56enne ha avvicinato alcuni ragazzini di 13-14 anni offrendo loro dei gettoni in regalo per le giostre. Un modo, secondo l’accusa, di entrare in confidenza con le vittime e ottenere così il loro numero di cellulare o l’amicizia su Facebook.

Attraverso le chat di Messenger o WhatsApp, il giostraio, dopo essersi scambiato con i minori alcuni messaggi, chiedeva degli incontri per avere con loro rapporti sessuali oppure li sollecitava ad inviargli foto o video che li ritraevano nudi. Sono stati i genitori di due ragazzini a scoprire nello smartphone dei figli le chat con il 56enne. Scioccati dalle richieste dell’uomo, che in cambio prometteva di regalare ai minori la chiavetta dell’autoscontro o biglietti gratis per altre giostre, papà e mamme si sono precipitati in caserma per denunciarlo.

Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dal magistrato riminese Davide Ercolani su delega della Procura distrettuale di Bologna, hanno portato al sequestro del telefonino del giostraio, all’interno del quale è stato trovato del materiale pedopornografico. A distanza di anni dai fatti contestati, il 56enne bergamasco, difeso dall’avvocata Cinzia Bonfantini del foro di Rimini, è finito a processo. Il suo legale ha avanzato la richiesta di perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e volere dell’uomo, a cui in passato sarebbe stato riscontrato un ritardo mentale di grado medio. La prossima udienza è stata fissata il 26 giugno.