Sanità in crisi. Castaldini (FI): countdown per evitare commissariamento
Parte il countdown per ‘salvare’ la sanità dell’Emilia-Romagna dal commissariamento. Un conto alla rovescia che scade il prossimo 30 aprile, scadenza entro la quale la Regione dovrà presentare il bilancio 2022 in pareggio. Il margine di sforamento è del 5% rispetto alle risorse nazionali assegnate: quindi, sui nove miliardi di euro in dotazione, la Regione può spingere il deficit fino a 450 milioni. Essendo nei giorni scorsi emerso un ‘buco’ da 400 milioni, la situazione è dunque “molto grave e al limite“. A tracciare il quadro è la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini. “Ad oggi non abbiamo alcun documento in mano – denuncia – in Regione si dicono tranquilli del piano di rientro, ma non sappiamo come. Non c’è alcun foglio. Vogliamo capire se c’è una riforma strutturale sul tavolo dell’assessore Donini. Ci deve essere, perché per forza ci saranno dei tagli“. Quelli da “scongiurare assolutamente“, avverte la consigliera, riguardano i posti letto negli ospedali, come assicurato proprio oggi dallo stesso Donini. “È fondamentale“, incalza. Per ripianare il buco, ad oggi la Regione può contare sui 207 milioni di euro arrivati a gennaio dal Governo (“di cui la Giunta non ha neanche fatto parola“) e sui 170 milioni previsti per il pay-back dei dispositivi medici. Sollievo arrivato grazie al decreto Bollette, che ha stanziato oltre un miliardo di euro a favore delle Regioni per coprire il deficit relativo al periodo 2015-2018. In sostanza, spiega Forza Italia, lo Stato si farà carico di coprire circa la metà delle risorse che viale Aldo Moro ha chiesto alle aziende biomedicali, dando respiro sia alle imprese sia al bilancio regionale. Castaldini rilancia poi l’idea di spalmare su 10 anni il debito della sanità regionale legato a spese Covid ed energia. La proposta è in una risoluzione da votare in questi giorni in Assemblea legislativa. “La dilazione è l’unica strada possibile“, dice la consigliera augurandosi un’approvazione unanime alla proposta per “dare un mandato politico forte“. Per poter fare questa operazione sul debito, che la Conferenza delle Regioni chiede dall’anno scorso, è però necessario l’ok del Governo. “Sono certa che arriverà a breve“, pronostica l’esponente di Forza Italia. Che insiste: “Questa boccata di ossigeno è però la riprova che fin qui qualcosa è stato sbagliato e che la riforma della sanità regionale non è più rinviabile. Sarebbe da irresponsabili non avere una riforma e non partire subito col confronto con le parti sociali“. La Giunta Bonaccini, pressa Castaldini, “dica con sincerità dove c’è stato lo sforamento, ci sia una presentazione analitica del disavanzo e ci venga riferito dove non verranno più sostenute le spese extra“. L’obiettivo, prosegue, è evitare ad ogni costo il commissariamento della sanità dell’Emilia-Romagna, che comporterebbe lo stop alle assunzioni e all’implementazione dei servizi sanitari, oltre a un aumento della tassazione. L’azzurra quindi attacca. “La richiesta di fondi a Roma è troppo generica– contesta- bisogna avere un piano di rientro preciso ed essere oggettivi sugli errori fatti”. Nella petizione contro il Governo, ad esempio, “ci sono cinque punti su otto che sono di competenza esclusiva della Regione“, afferma Castaldini, come l’assunzione di personale o l’implementazione delle Case della salute. “Non so a Donini cosa serva andare in piazza – è la frecciata finale della consigliera – se non a parlare a se stesso“.