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Project financing

Nuovo Mercato Coperto: c'è solo l'offerta di Renco

In foto: il Mercaro Coperto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 17 apr 2023 13:38 ~ ultimo agg. 18 apr 10:25
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Per la realizzazione del nuovo Mercato Coperto di Rimini l’unica proposta arrivata è quella del Gruppo Renco, la società che aveva proposto il project financing e che (come prevede la legge) avrebbe avuto diritto di prelazione anche rispetto ad altre offerte. Che però non ci sono state. Le buste, o meglio la busta, è stata aperta il 13 aprile e gli uffici stanno valutando in questi giorni l’offerta ricevuta.
La proposta messa a bando, per un investimento stimato in 27 milioni di euro, prevede la demolizione dell’esistente fabbricato di via Castelfidardo e la ricostruzione, sulla stessa area, di un nuovo edificio. Il nuovo mercato si svilupperà su quattro livelli: il piano terra continuerà ad ospitare gli operatori della pescheria, dell’ortofrutta, del supermercato e una zona sarà dedicata alla somministrazione e vendita di cibi e bevande. Al secondo piano, un punto di piccola ristorazione in un’ampia terrazza con vista sul centro storico. Al primo, gli uffici per il Centro per l’Impiego, grazie ad un progetto finanziato con risorse del Pnrr, e spazi accessori agli operatori del Mercato. Prevista anche la riqualificazione dell’area dell’ex convento San Francesco con percorsi pedonali e una nuova piazza. Il via ai lavori, che dureranno 24 mesi, dovrebbe essere ad inizio 2024: i primi sei mesi saranno dedicati alla realizzazione del mercato temporaneo nell’area Settebello che ospiterà gli operatori durante le fasi del cantiere.
Il gruppo che realizzerà l’edificio lo avrà in concessione per 49 anni e dovrà stabilire anche i nuovi canoni per il centinaio di operatori coinvolti. Canoni che, stando al piano di fattibilità della Renco, dovrebbero aumentare sensibilmente. Questa è una delle criticità sollevate, insieme ai costi del doppio trasloco (verso la struttura temporanea e poi di nuovo in quella definitiva) a totale carico degli operatori che in caso decidessero invece di non aderire al trasferimento temporaneo (per evitare la spesa) si vedrebbero revocata la concessione.

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