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Truffa dei bonus, iniziato il processo per il commercialista Francioni

violenza

l'ingresso del Tribunale

Ha parlato per tre ore il commercialista riminese Stefano Francioni, finito nel gennaio 2022 nella maxi inchiesta sui ‘Bonus locazioni’, ‘Sismabonus’ e ‘Bonus facciate’ condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini e coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli. Una maxi truffa ai danni dello Stato stimata in 440 milioni di euro, il 90% dei quali recuperati dalle fiamme gialle, con 58 indagati in tutta Italia.

Francioni, assistito dagli avvocati Andrea Guidi e Mattia Lancini, questa mattina davanti al gup del tribunale di Rimini per l’inizio del processo con rito abbreviato ha risposto in maniera esaustiva alle domande di accusa e difesa. Secondo il pubblico ministero Paolo Gengarelli, il 42enne professionista riminese aveva piena consapevolezza della falsità dei crediti commercializzati. Per la difesa, invece, i crediti acquistati derivavano da un’unica società con sede a Roma, che all’epoca della cessione era sana. Inoltre Francioni avrebbe tenuto una contabilità scrupolosa con ampia tracciabilità. Le ipotesi di reato a suo carico sono di aver preso parte all’associazione per delinquere che strumentalizzando molteplici società veicolo creava e commercializzava crediti d’imposta inesistenti, generati sfruttando l’agevolazione dei cosiddetti Bonus statali.

Un milione e mezzo di euro il profitto contestato a Francioni dalla Procura, che ha sottoposto a sequestro tutti i suoi beni. La prossima udienza è stata fissata il 30 maggio per la discussione. Poi, probabilmente, ne sarà fissata un’altra per le repliche, dopodiché ci sarà la sentenza. Il commercialista nel frattempo è tornato libero. Le indagini della finanza al momento si sono concluse per 43 imputati, sei dei quali saranno giudicati con rito immediato a giugno a Milano.