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martedì 19 marzo 2024
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Calcio Serie C

Rimini-Reggiana, Gaburro: "Dobbiamo complicare la vita alla Reggiana"

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
ven 24 mar 2023 12:00 ~ ultimo agg. 25 mar 14:56
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A volte quando sei con le spalle al muro ci vuole un’impresa per dare la scossa. Che arrivi proprio contro la capolista Reggiana la partita della svolta per il Rimini? I biancorossi sono in crisi: solo 12 punti nelle 14 partite del girone di ritorno finora disputate, due pareggi e due sconfitte nelle ultime quattro e una vittoria casalinga diventata da “Chi l’ha visto?”. Nonostante tutto i ragazzi di Gaburro, con il loro 43 punti, sono sempre decimi, con quattro punti di vantaggio sulle immediate inseguitrici (Fermana e Recanatese). Gli emiliani di punti ne hanno 72 (29 in più dei romagnoli) e nelle ultime tre giornate hanno centrato una sconfitta (nel big match con la Virtus Entella), un pareggio a Pontedera e una vittoria, nell’ultimo turno, con la Torres.

All’andata, il 26 novembre al “Città del Tricolore” di Reggio Emilia, i granata s’imposero 2-0 in virtù delle reti di Montalto al 20′ del primo tempo e di Lanini su rigore al 16′ della ripresa.

“Di esami ne abbiamo fatti tanti quest’anno, questo è un altro esame – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Marco Gaburro, alla vigilia –. Non credo che ci siano momenti più o meno delicati della stagione. Sicuramente quando si viene da una sconfitta, specialmente quando è brutta come l’ultima, è sempre un momento delicato. E siccome di partite ne abbiamo perse c’è stato spesso un momento delicato. Però il fatto che arrivi una squadra in testa alla classifica in questo momento e sicuramente una squadra che non serve presentare da parte nostra, dal punto di vista dei valori, può solo dare uno stimolo ancora più forte alla squadra. Noi quest’anno abbiamo sbagliato più situazioni contro squadre magari che pensavamo di poter dominare oppure domare rispetto a situazioni contro squadre che sapevamo avessero dei valori importanti. Poi il rammarico per la partita ultima ci sta e noi lo abbiamo avuto tanto, soprattutto i primi due-tre giorni, però poi bisogna avere la capacità di riorientarsi sulla partita dopo perché ogni volta c’è la possibilità di far bene, e soprattutto non perdere di vista quello che è il nostro obiettivo”.

Sulla Reggiana. “L’avversario, ripeto, non serve tanto presentarlo, perché è l’avversario che sta facendo meglio di tutti, è meritatamente in testa, ha fatto bene sia dal punto di vista offensivo sia dal punto di vista difensivo, è un avversario che in questo momento ha un margine discreto sugli inseguitori, cinque partite alla fine non sono poi così tante, poi sappiamo che quando si arriva alla volata finale contano tanti aspetti, non soltanto quello tecnico, l’abbiamo vissuto noi sulla nostra pelle l’anno scorso quando avevamo cercato di portare in fondo il campionato di Serie D, essendo davanti: più si va verso la fine, soprattutto quando si è sempre stati davanti, più mentalmente bisogna andare oltre, questo ovviamente riguarda la Reggiana, perché le partite si fanno complicate soprattutto dal punto di vista mentale. E noi dobbiamo essere bravi a complicare la vita alla Reggiana da questo punto di vista perché l’impatto con loro deve essere un impatto comunque di una squadra solida, come siamo stati, anche a scapito magari della fase offensiva, tante volte in casa soprattutto, e dobbiamo mostrare questo aspetto nostro, perché poi il tempo durante la partita può essere solo un nostro alleato, chiaramente nel momento in cui riusciamo a fare quello che ho appena detto”.

Ci vorrà un Rimini coraggioso. “Senza dubbio: coraggio per me vuol dire avere la forza interiore di affrontare l’avversario a testa alta, e quindi di potersi giocare i duelli, di poter lavorare con aggressività sulle situazioni, cioè coraggio non vuol dire per forza sbilanciarsi o aumentare il numero di giocatori davanti, anche perché l’abbiamo visto con la Recanatese che aumentando il numero di giocatori davanti non è detto che poi si riesca ad avere la meglio, quindi il problema non è lì. Il problema è sempre di equilibrio, e dobbiamo essere bravi da questo punto di vista, sicuramente più dell’ultima partita ma in generale più di molte altre. Però il Rimini quest’anno contro le squadre forti, per forti intendo quelle davanti, è riuscito più di una volta a trovare partita vera, abbiamo fatto anche dei risultati importanti. Questo lo sappiamo noi ma lo sanno anche i nostri avversari”.

Come sta vivendo questo momento a livello personale? “Io cerco di essere sempre il più obiettivo possibile, io sono estremamente deluso dall’ultima partita e anche da quella con il San Donato in casa, che sono state forse le due partite che abbiamo “cannato” in assoluto più di tutte quest’anno, però sono anche sempre concentrato su quello è che il nostro obiettivo. Purtroppo, abituati nell’ultima stagione a vincere praticamente sempre, si fa più fatica ad affrontare i momenti di difficoltà, a capirli e soprattutto a non perdere di vista l’obiettivo. Però l’obiettivo nostro è quello, rimane quello: abbiamo cinque partite e dobbiamo cercare di  difendere la nostra posizione. Io, ne parlavo anche prima a colleghi, involuzione non ne vedo, non c’è involuzione perché il Rimini è stato altalenante tutta la stagione, a livello di prestazioni e a livello di rendimento. Sicuramente all’andata abbiamo raccolto molto, e questo però l’abbiamo fatto noi, non lo hanno fatto gli altri, e al ritorno abbiamo raccolto meno anche di quello che si poteva, perché specie alcuni pareggi potevano essere vittorie, e lo sappiamo. E quindi poi il bilancio in questo momento è effettivamente di un’andata sopra rendimento e di un ritorno ad oggi sotto rendimento, però poi in classifiche così compatte, soprattutto nella zona centrale, la differenza la fanno pochi punti, e quindi il bilancio del Rimini va fatto al fischio finale dell’ultima partita, perché comunque il calendario ci fa capire e sperare in positivo, perché abbiamo delle partite che secondo me noi possiamo fare nostre, e una volta che avremo ottenuto il nostro obiettivo anche i momenti più di difficoltà avranno sicuramente un significato diverso e saranno letti in una maniera diversa”.

Il 4-4-2, dopo la prestazione con la Recanatese, finisce in archivio? “Ho visto e sentito tanti commenti, ma c’è pochissima differenza tra come abbiamo giocato noi nell’ultima partita e il nostro assetto standard perché comunque abbiamo impostato 4+1, come impostiamo di solito, e le difficoltà più grosse sono venute in costruzione, quindi non è assolutamente vero che è stato il modulo il nostro problema. Il nostro problema contro la Recanatese è stato di intensità, soprattutto nell’arrivare in fase difensiva a pressare in una certa maniera, e di lucidità nell’andare poi a riempire l’area sui tantissimi traversoni che abbiamo fatto. Però era una partita nata e studiata per la Recanatese. Chiaramente col senno di poi si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso, visto e considerato che si è persa, però il nostro canovaccio principale resta quello che abbiamo portato avanti per tutto il ritorno, poi le varianti le abbiamo utilizzate e le utilizzeremo. Bisogna essere obiettivi anche su questo discorso perché il Rimini nel girone di ritorno ha fatto i punti nella maggior parte dei casi quando ha cambiato assetto, non quando ha mantenuto il proprio assetto. Quindi anche poi quando si parla di continuità di modulo bisogna capire che a Fermo hai ribaltato la partita quando hai cambiato modulo, con il Pontedera hai ripreso la partita quando hai cambiato modulo, quindi non è che è soltanto lì il problema. Se fosse così sarebbe anche semplice, invece non è così semplice, e noi dobbiamo da questo punto di vista cercare il più possibile di stare attaccati alle nostre certezze in partenza di partita e sapere che possiamo cambiare durante. Questo è valso sempre e varrà anche con la Reggiana”.

Potrebbe essere stata paradossalmente la partita più semplice da preparare da qui alla fine? “Questa squadra ha spesso avuto problemi nel gestire le aspettative, poi che le aspettative siano giuste o sbagliate non sta a noi dirlo, resta il fatto che tu le percepisci quando ci sono. E quindi nelle partite sulla carta più abbordabili di fatto ha sempre fatto più fatica. Quindi se la domanda è rivolta in questo senso, penso che dal punto di vista mentale sia la più facile da preparare, dal punto di vista tecnico chiaramente ha dei livelli di difficoltà alti e quindi poi dipende da come tu la parte mentale la traduci in prestazione perché non puoi sbagliare niente e devi comunque essere molto molto bravo a colpire in quelle occasioni che avrai. Però dal punto di vista mentale sicuramente non è una partita difficile da preparare, mentre probabilmente era molto più difficile la partita con la Recanatese, e probabilmente non ce ne siamo neanche così accorti, nella preparazione della partita”.

Rientra qualcuno degli acciaccati? “Recuperiamo Gigli e non perdiamo nessuno. Rimangono ancora fuori Gabbianelli, Mattia Rossetti, Accursi, che sono comunque recuperi che avverranno a breve, penso per la prossima settimana recupereremo sicuramente Gabbianelli; e Panelli, la cui situazione è un po’ più lunga, penso che rientrerà tra un paio di settimane”.

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