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venerdì 29 marzo 2024
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Calcio Serie C

Rimini-Pontedera, la vigilia di Marco Gaburro. Torna Piscitella

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
ven 10 mar 2023 12:05 ~ ultimo agg. 11 mar 15:25
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Il Rimini vuole sfatare il tabù “Romeo Neri”: nel loro stadio i biancorossi in questo avvio di 2023 (e siamo già a metà marzo) non hanno ancora vinto. Dopo la Carrarese (vittoriosa domenica 3-1) un’altra toscana sulla strada di Laverone e compagni, quel Pontedera che in classifica ha quattro punti in più dei romagnoli (rispettivamente 45 e 41) e che all’andata s’impose 1-0, con gol partita al 43′ del primo tempo di Aurelio, ora in B con la maglia del Palermo. E, visti i pochi punti di divario, centrare i tre punti per i ragazzi di Gaburro sarebbe ancora più importante in ottica play off.

I granata, che domenica vincendo in casa della Torres (0-1) hanno interrotto a tre la striscia di K.O., si presenteranno al “Romeo Neri” con diversi assenti: il tecnico Canzi non potrà infatti contare sugli squalificati Ladinetti, Catanese e Guidi, e ha in forse gli ex biancorossi Martinelli e Nicastro (bomber dei toscani con otto reti). Il Rimini sarà ancora senza bomber Santini, che domani sconterà il secondo turno di squalifica. Ma sono diversi gli assenti o i giocatori in dubbio, al punto che la società ha deciso di inserire nella lista dei giocatori Giammaria Piscitella.

Il Rimini deve sfatare il tabù “Romeo Neri”. “Più che un tabù è un cruccio ormai per noi perché ci teniamo a far bene, ci teniamo a far bene in casa, ci teniamo a far bene davanti ai nostri tifosi – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Marco Gaburro -. E, al di là del fatto che si giochi in casa, sono partite chiave queste, questa col Pontedera sicuramente e altre che avremo in casa di qui alla fine sicuramente. Quindi io penso che al di là del fatto del più o meno tabù bisogna guardare poi all’importanza dello scontro vero e proprio, che è uno scontro importante”.

Sull’avversario. “Il Pontedera è una squadra che ha fatto quattro punti più di noi, ha fatto un campionato in crescendo nella seconda parte del girone d’andata rispetto a una partenza magari un po’ più a rilento, poi ha avuto un po’ di frenata all’inizio del girone di ritorno, un po’ come tutte le squadre del centro classifica; è una squadra che gioca un 3-5-2 o un 3-4-1-2, a seconda di come lo si legge, aggressivo, è una squadra che porta tanti giocatori sopra la linea della palla, soprattutto ad attaccar la porta, è una squadra che fa del ritmo comunque un proprio punto forte, quindi non è di sicuro una difesa a cinque attendista, non è una squadra che sta particolarmente bassa, anche se poi queste sono scelte che si possono cambiare di partita in partita. Ci sono dei giocatori importanti anche nelle loro fila. Penso che i valori a questo punto del campionato rispecchino un po’ la classifica, quindi è una squadra che ha dei valori perché si trova in questa zona di classifica”.

Torna tra i convocati Piscitella. “Santini è squalificato, Accursi ha preso una distorsione alla caviglia e sarà fuori, Mattia Rossetti è uscito con una piccola distorsione al ginocchio dalla partita di domenica, quindi sarà fuori, di Panelli stiamo valutando ancora l’entità dell’infortunio, quindi sarà fuori, Gigli ha avuto un problema stamattina, quindi lo valuteremo. Gabbianelli ha avuto uno stato influenzale in settimana, però ha recuperato abbastanza bene, adesso poi domani valutiamo la durata che può. Di conseguenza riutilizzeremo Piscitella all’interno della lista perché davanti abbiamo troppe assenze in questo momento. Quindi Rosso è convocato e Piscitella è convocato”.

In questo momento è più importante giocare bene o vincere? “Per me sempre vincere. Io non ho mai avuto l’obiettivo di giocare bene e non vincere sinceramente, poi noi bene abbiamo giocato poche partite secondo me, inteso bene come intendo io. Abbiamo fatto delle buone gare, delle gare di sostanza, abbiamo fatto dei punti a volte anche quando non abbiamo giocato bene, ma non è che ci sia un’equazione per la quale se si gioca bene si perde e se si gioca male si vince, se no si giocherebbe male tutte le volte per scelta. Io credo che da questo punto di vista l’obiettivo sia soprattutto fare punti, e io penso che se si gioca bene sia più facile far punti, ma non è sempre così. Poi bene nel calcio è soggettivo: cosa vuol dire giocare bene? Vuol dire giocare con tanti passaggi? Vuol dire tirare tanto in porta? Vuol dire verticalizzare sempre? Vuol dire pressare alto? Vuol dire aspettare? Ognuno ha la sua idea di giocare bene”.

Quanto possono essere utili Rosso e Piscitella? “Possono essere utili perché in quei ruoli avendo fuori anche Santini e Mattia Rossetti non abbiamo tante alternative. Quindi al di là di quella che può essere la scelta iniziale della partita, a partita in corso i cambi poi possono essere spesso decisivi, lo abbiamo visto anche a Fermo, e quindi il fatto di avere comunque almeno due cambi sui sottopunta o sulle due punte esterne, chiamatele come volete, a seconda dei protagonisti, è importante in vista di una partita perché comunque è il reparto dove spesso si fanno più cambi, e quindi è per questo che per me è importante in questa partita avere la possibilità di fare delle scelte e di mettere gente fresca anche nel secondo tempo. Rosso era già a disposizione anche la scorsa partita ed è un giocatore a cui manca il campo dal punto di vista delle partite ufficiali, però in allenamento lo sto vedendo bene da un po’, Piscitella effettivamente nell’ultimo periodo ha lavorato meno dentro il gruppo, soprattutto in certi giorni della settimana, però è un giocatore con delle caratteristiche che soprattutto sui 20 minuti, la mezzora, quindi quando non c’è da fare volume sui 90 minuti, difficilmente può pagare. L’ho visto in questi due giorni in allenamento molto bene, perché lui poi ha molta carica emotiva in questo momento, ma in positivo. Penso abbia voglia di essere utile, però questo riguarda lui, riguarda Rosso, riguarda tutti”.

Mancano otto partite, è troppo presto per iniziare a fare calcoli? “È presto. Noi dobbiamo uscire adesso da queste tre partite e capire poi cosa riusciamo a fare. La posizione di classifica in questo momento è questa, ma non credo che il passo del centroclassifica sarà uguale nelle prossime otto partite, penso ci sia stato un momento in cui hanno rallentato tutti, e adesso secondo me non sarà così, penso che se si vuole mantenere la decima posizione almeno bisogna aumentare la media punti. Noi adesso abbiamo meno di un punto a partita, ed è troppo poco nel girone di ritorno. Alla fine bisogna fare qualche punto in più”.

Quale giudizio dà al cammino del Rimini, tenuto conto che la società ha scelto di non beneficiare dei contributi per i giovani? “Il discorso degli under secondo me non è un discorso corretto: noi non abbiamo fatto il minutaggio, non è che non abbiamo under. Abbiamo giocatori anche importanti, di prospettiva, come Pietrangeli, che è un 2000, come Haveri, che è un 2001, come Galeotti, che ha giocato più di dieci partite. Sono giocatori comunque giovani, dopo la somma non porta la società ad avere diritto a un contributo, però non è che noi giochiamo con una squadra poi così più vecchia degli altri. Secondo discorso: il discorso degli under a volte viene visto un po’ troppo come in serie D, cioè non è che gli under siano giocatori che abbassano il livello della squadra, dipende chi sono gli under: noi abbiamo trovato degli under in certi avversari che erano punti forti dell’avversario, non elementi a completare. Quindi io non mi sono fatto delle aspettative diverse per il fatto che abbiamo più o meno diritto al bonus dei giovani, quindi non è che pensavo che perché mancavano dei giovani dovevamo essere più forti di altri, non ho mai pensato questo. Anche perché le neopromosse hanno uno step in più da fare rispetto agli altri, che è sempre la verifica dei giocatori che tu porti dalla Serie D e che devono diventare giocatori di categoria, poi c’è chi riesce di più e chi riesce di meno. Questa è una variabile che chi è già nella categoria da qualche anno non ha. Quindi io in questo momento sono moderatamente soddisfatto, però il mio giudizio, come quello di tutti, come quello della società, quello dei tifosi, sarà alla fine perché comunque noi dobbiamo riuscire a mantenere almeno questa posizione se non, e secondo me abbiamo possibilità, migliorarla. Cambia molto arrivare decimi o arrivare ottavi. Quindi noi dobbiamo avere questo obiettivo perché poi questo è un momento in cui la squadra obiettivamente ha dentro di sé questa volontà, perché come vale per me vale per loro, il giudizio alla fine del percorso verrà fatto anche in base alla posizione finale”.

Sui tre gol subiti su palla inattiva a Carrara. “Noi abbiamo preso dei gol su palla inattiva: non siamo una squadra che ha difeso benissimo sulle palle inattive perché sappiamo i numeri del campionato, e ne abbiamo presi un po’, poi non siamo così disastrosi come può sembrare perché poi nel calcio sembra che quando si prende gol su palla inattiva sia sempre una cosa evitabile, e non dovrebbe succedere mai, ma non è così, nel senso che i gol su palla inattiva si prendono: se si difende a zona, come noi, si prendono certi gol, se si difende a uomo se ne prendono degli altri. Noi nell’ultima partita abbiamo avuto due situazioni che abbiamo pagato molto, com’è stato a Fiorenzuola, quindi poi ci è capitato di prendere due gol nella stessa partita, e due gol a Fiorenzuola, questa cosa si nota poi di più dall’esterno. Abbiamo preso dei gol dove ci sono state delle deviazioni, e questa cosa nel modo di difendere nostro si paga di più. In entrambi i gol si poteva far meglio, quindi noi sappiamo cosa abbiamo sbagliato. Io non credo nella sfortuna, però la casualità sulle palle inattive incide parecchio. Abbiamo fatto una settimana dove abbiamo cercato di aumentare il livello di attenzione, come era stato dopo Fiorenzuola, dopo avevamo fatto un periodo in cui avevamo difeso anche molto bene. Sicuramente sulle palle inattive l’attenzione e la reattività contano molto, come conta la casualità, come conta l’abilità dell’avversario, perché comunque ci sono palle e palle, e non tutte vengono calciate nella stessa maniera in area e non tutti gli avversari fanno gli stessi tipi di movimento. Se mi chiedete se sono contento di come abbiamo difeso finora sulle palle inattive vi dico di no perché secondo me avremmo potuto fare meglio; dopo da lì a farne sempre un dramma troppo grosso ogni volta che si prende gol secondo me è sbagliato anche quello”.

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