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"crisi evidente della Giunta"

La minoranza in Consiglio a Riccione: non siamo la stampella della giunta

In foto: la prima seduta del consiglio di Riccione
la prima seduta del consiglio di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 31 mar 2023 17:20 ~ ultimo agg. 17:27
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Il giorno dopo il consiglio comunale di Riccione, saltato per la mancanza del numero legale,  arriva il commento dei gruppi di minoranza, lista Caldari, lista Renata Tosi e Noi Riccionesi che dicono di non essere disposti ad essere la “stampella della giunta” “che, rimasta ieri sera senza numeri ha tacciato di irresponsabilità l’opposizione. Noi siamo dell’idea che ognuno debba fare il proprio lavoro: la maggioranza, deve garantire i numeri per approvare i propri provvedimenti; la minoranza deve formulare proposte, e deve cercare, per quanto possibile, di contrastare i provvedimenti che ritiene altamente dannosi per la Città. Tra maggioranza e minoranza, vi può essere dialogo e collaborazione solo se vi è rispetto dei rispettivi ruoli.
Le liste ricordano la modifica di qualche settimana sulla composizione della commissione pari opportunità votata dalla maggioranza, nonostante le aspre critiche della minoranza, “scelta unilaterale. Le regole del gioco, si cambiano assieme, e non a colpi di maggioranza”.
E tornando al consiglio comunale: “Ieri sera, e dopo soli nove mesi di governo, la traballante maggioranza Angelini è andata sotto con i numeri: in Consiglio Comunale, non avevano i numeri per approvare i propri provvedimenti. Dopo che, nelle ultime settimane, due Consiglieri Comunali avevano espresso forti critiche nei confronti del Sindaco. Vorremmo ricordare alla maggioranza, che la minoranza non è un ente di mutuo soccorso; che la minoranza non è un contenitore di voti a cui la maggioranza può attingere quando e come vuole; che la minoranza non è una stampella utilizzabile quando la Angelini non ha i numeri per stare in piedi”.
La crisi di questa Giunta – aggiungono – è ormai aperta è  ormai aperta. Più  che a urlare contro la minoranza, Giunta e Consiglieri dovrebbero iniziare  una analisi politica seria e profonda, che li porti a valutare se sia ancora il caso di continuare questa agonia, o se non sia il caso di staccare la spina e tornare a dare la parola agli elettori. Tra la spada di Damocle del ricorso al TAR contro le elezioni, tra i veti incrociati tra partiti e persone, tra taluni consiglieri che litigano, altri che se ne vanno ed altri ancora pronti ad abbandonare, chi ci rimette è solo la Città”.
A rincarare la dose, Stefano Paolini coordinatore di Fratelli dItalia Riccione

Dopo il consigliere Vannucci, le esternazioni della consigliera Villa non sono state gradite, pertanto il sindaco ha deciso di agire in autonomia, senza alcun confronto. Non si è mai visto nella storia di gestione amministrativa. Sarebbe cosa buona e giusta trovare la quadra in un’ottica di comunione d’intenti. La cosa ancor più grave è che la questione è degenerata in Consiglio comunale: non si è potuto deliberare per mancanza del numero legale, che dovrebbe garantire la maggioranza. Abbiamo l’impressione di essere amministrati da un tecnico prestato alla politica, che non ne conosce le basi e che si dimostra inadeguato ad un incarico che richiede responsabilità  e preparazione. Sarà stata forse un’«imbeccata» del neo segretario Pd? Ci chiediamo: chi sarà il prossimo che metterà alla porta solo per averla  biasimata?”.