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24 febbraio-2 marzo

Covid. Monitoraggio Gimbe: a Rimini il calo maggiore di nuovi casi

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 6 mar 2023 10:33 ~ ultimo agg. 10:34
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Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 24 febbraio-2 marzo, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (26.658 vs 29.438, pari a -9,4%), dei decessi (228 vs 244, pari a -6,6%) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 vs 165.641, -21.005, pari a -12,7%). Stabili i ricoveri con sintomi (3.297 vs 3.331, -34, pari a -1%), mentre aumentano le terapie intensive (137 vs 133, +4, pari a +3%). Dopo l’aumento della settimana scorsa si registra un nuovo calo (-9,4%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 29mila nella settimana precedente scendono a oltre 26mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 3.800 casi al giorno”.

I nuovi casi aumentano in 4 regioni: dal +5% del Molise al +63,2% della Valle d’Aosta. In calo le restanti 17 regioni: dal -0,6% della Sicilia al -22,4% della provincia autonoma di Trento. In 31 province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,7% di Teramo al +84,8% di Gorizia. Nelle restanti 75 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,7% di Brindisi al -76,7% di Rimini); stabile la provincia sud Sardegna con una variazione dello 0%. In nessuna provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti. Si registra un aumento del numero dei tamponi totali (+5,3%): da 506.295 della settimana 17-23 febbraio a 533.212 della settimana 24 febbraio-2 marzo. In particolare, i tamponi rapidi sono aumentati del 5,9% (+23.114), mentre quelli molecolari del 3,4% (+3.803).

La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dal 4,9% al 4,4% per i tamponi molecolari e dal 6 % al 5,2% per gli antigenici rapidi. Sul fronte degli ospedali si segnala una sostanziale stabilità dei ricoveri in area medica (-1%), mentre sono in lieve risalita quelli in terapia intensiva (+3%)”. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il minimo di 126 il 24 febbraio, sono saliti a 137 il 2 marzo; in area medica, raggiunto il minimo di 3.177 il 17 febbraio, sono saliti a 3.297 il 2 marzo. Al 2 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 5,2% in area medica (dall’1,7% della Lombardia al 13,4% dell’Umbria) e dell’1,4% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Molise, provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta al 4,4% della Sardegna).

“In lieve aumento gli ingressi giornalieri in terapia intensiva- precisa Mosti- con una media mobile a 7 giorni di 17 ingressi/die rispetto ai 13 della settimana precedente”. Diminuiscono i decessi (-6,6%): 228 negli ultimi 7 giorni, con una media di 33 al giorno rispetto ai 35 della settimana precedente. Al 2 marzo )aggiornamento ore 7.20) sono 8,63 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 8,28 milioni attualmente vaccinabili, pari al 13,9% della platea (dall’11,2% della Toscana al 26,3% della provincia autonoma di Trento) e 0,35 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari allo 0,6% della platea (dallo 0,3% della Sicilia al 1,2% del Friuli Venezia Giulia). Al 2 marzo (aggiornamento ore 7.20) sono 8,52 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster (figura 10), di cui 7,58 milioni possono riceverla subito, pari al 15,5% della platea (dall’11,3% del Piemonte al 22,4% della Sicilia) e 0,94 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all’1,9% della platea (dallo 0,6% della Valle d’Aosta al 3,7% del Veneto).

La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,1 milioni possono riceverlo subito, un milione di persone non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 2 marzo (aggiornamento ore 7.20) sono state somministrate 5.967.572 quarte dosi. In base alla platea ufficiale (19.119.772, di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è fermo al 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 45% del Piemonte. La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,4 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 2 marzo (aggiornamento ore 7.20) sono state somministrate 482.887 quinte dosi. In base alla platea ufficiale (3.146.516, di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 15,3% con nette differenze regionali: dal 5,4% della Campania al 29,1% del Piemonte.

L’ultimo report settimanale della Regione Emilia Romagna.