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Area del Riuso

La seconda vita dei rifiuti: 'altro finale' per mille oggetti al centro Hera

In foto: gli oggetti raccolti
gli oggetti raccolti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 2 feb 2023 09:29 ~ ultimo agg. 10:28
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80 gli accessi registrati nei primi 3 mesi di vita della nuova area del riuso, per un totale di circa 1.000 oggetti consegnati a un altro finale. Piatti, tappeti, seggiolini per auto, passeggini, coperte e vestiti, mobili di piccole dimensioni, libri, elettrodomestici: sono tanti gli oggetti consegnati a una ‘nuova vita’ nell’Area del Riuso inaugurata a fine ottobre alla stazione ecologica di via Nataloni.

Quante volte capita – ricorda Hera – di disfarsi di mobili, elettrodomestici ancora funzionanti o piccoli arredi oppure abiti che non ci servono o non ci piacciono più ma sono ancora in buono stato? Buttarli non è sempre la scelta migliore, anzi potrebbero servire o essere preziosi per qualcun altro, perfetto esempio di economia circolare.

 Un modo per creare valore economico da pratiche sostenibili: prolungare la vita dei vestiti e degli oggetti, preservare le risorse e impedire che materie prime preziose diventino rifiuti. Non solo una seconda vita per gli oggetti, ma anche un’opportunità per le persone. L’iniziativa dell’area del riuso coinvolge infatti la Cooperativa Sociale La Fraternità, nata a Rimini nel 1992 su intuizione di alcuni membri della Comunità Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi, che periodicamente ritira i beni donati dai cittadini all’Area del Riuso per destinarli successivamente a finalità sociali.


Area del riuso, come funziona

All’interno della stazione ecologica di via Nataloni è stato allestito un box dedicato al riuso, dove si possono portare piccoli mobili e oggetti in buono stato per dare il via a un circolo virtuoso del rifiuto, nella logica di ‘Cambia il Finale’ di cui l’Area del Riuso è uno spin-off.

L’Area del Riuso osserva gli stessi orari di apertura del centro di raccolta: martedì, giovedì e domenica dalle ore 8.30 alle 14.15, mercoledì e venerdì dalle ore 12.00 alle 17.45 e sabato con orario continuato dalle 8.30 alle 17.45 (fino al 31 marzo). Al suo interno i cittadini potranno portare beni integri e ancora utilizzabili, in particolare: mobili di piccole dimensioni, piccoli elettrodomestici, oggettistica e casalinghi, abbigliamento e scarpe, strumenti musicali e libri. Tutto ciò che verrà consegnato in questo spazio sarà ad ogni effetto una donazione e al momento della consegna verrà compilata una documentazione per ricevuta.

Questo ‘circolo virtuoso del rifiuto’ rientra nella logica di ‘Cambia il Finale’ promosso da Hera, di cui l’Area del Riuso è uno spin-off, il servizio che si attiva telefonando al Servizio Clienti Hera 800.999.500 (numero gratuito da rete fissa e mobile, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18) per fissare un appuntamento per il ritiro a domicilio degli oggetti ancora in buone condizioni.

La collaborazione con la Coop.va La Fraternità e il progetto AND Circular

La Onlus collabora con Hera già da anni nell’ambito di ‘Cambia il Finale’, ritirando gratuitamente a domicilio gli oggetti ancora in buono stato, proprio come farebbe Hera. La Fraternità, che ha come missione offrire un’opportunità di lavoro a persone a forte rischio emarginazione, collabora all’iniziativa mettendo anche a disposizione di chi lascia donazioni un voucher sconto per l’acquisto di abiti usati o altro materiale proveniente dalla stessa Area del Riuso. Il voucher fa parte del progetto di economia circolare AND Circularche si prefigge l’obiettivo di creare valore dal rifiuto tessile mettendo al centro del progetto le persone con fragilità: oggi con AND  (A New Day per persone e cose), la Onlus offre un’opportunità di lavoro a 33 persone, di cui 16 a forte rischio emarginazione.

Tutti possono acquistare gli oggetti che provengono dall’area del riuso o dal progetto Cambia il finale andando sullo shop  And Circular | Home https://www.andcircular.com/oppure recandosi al mercatino dell’usato aperto al pubblico “A. Brocchi” nella zona industriale Camerano di Poggio Torriana.