Indietro
menu
i dati del 2022

Smog. PM10: ancora troppi sforamenti, migliora situazione biossido di azoto

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 10 gen 2023 16:13
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sono stati 42 gli sforamenti del PM10 nelle centralina Flaminia di Rimini nel 2022 (il tetto massimo è di 35), il picco peggiore a gennaio quando si ebbero 15 giorni di sforamenti. Migliore la situazione alla centralina Marecchia: 26 sforamenti.  Una situazione in linea con quella degli anni precedenti, anche se dal 2015 al 2022 si nota una progressiva riduzione della presenza di polveri sottili nell’aria. L’anno migliore di quelli presi in esame il 2018 (36 giorni di superamento Flaminia e 19 Marecchia). 

Dati che migliorano, invece, per il biossido di azoto (NO2), un agente inquinante molto pericoloso per la salute e l’ambiente. Durante il 2022 nelle due centraline, Flaminia e Marecchia, si è registrato un graduale calo di questo gas di colore bruno, a partire dall’anno della pandemia. Nella stazione Flaminia (urbana di traffico) la concentrazione massima media oraria si è attestata a 44 µg/m3, ampiamente al disotto della soglia limite di 200 µg/m3 con nessun sforamento giornaliero nel  2022 in linea con il 2021, in cui era stata registrata una concentrazione massima media oraria di 42 µg/m3 e 0 sforamenti, nettamente meglio dei valori del 2020 in cui la concentrazione media era pari a 74 µg/m3.

La fotografia rilevata dalle nostre stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria ci restituisce un quadro piuttosto positivo, in particolare per quanto concerne l’andamento di biossido di azoto, un gas che viene prodotto prevalentemente dalle emissioni di veicoli – è il commento dell’Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini, Anna Montini -. Questo non significa che possiamo accontentarci di questi valore, anzi, c’è ancora molta strada da percorrere, ma possiamo dire che il lavoro intrapreso ci sta portando verso la giusta direzione, grazie, in parte, anche ad un cambio delle abitudini della collettività a favore di spostamenti dal respiro più green. Mi riferisco ad esempio all’uso da parte dei cittadini delle infrastrutture – su cui l’amministrazione ha investito in maniera importante – per ciclisti e pedoni, per il trasporto pubblico, per la mobilità dolce, e per la diffusione di mezzi elettrici o in sharing. L’obiettivo è quello di frenare il più possibile la concentrazione di biossido d’azoto attraverso lo stimolo e la promozione di spostamenti e accortezze sostenibili che mirino a ‘pulire’ l’aria e di conseguenza a tutelare la salute della comunità. Per quanto riguarda il pm10 auspichiamo che una maggiore attenzione al contenimento dei consumi energetici per riscaldamento, e una sempre maggiore sensibilizzazione al tema dell’inquinamento in ambito urbano possano aiutare a rispettare il limite del numero massimo di giorni di superamento (35) da cui non siamo comunque molto lontani”.