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Addio e polemiche

Lavori pubblici Riccione: l'addio del dirigente. I "sospetti" della Raffaelli (Lega)

In foto: il municipio di Riccione
il municipio di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 3 gen 2023 11:17
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Dal due gennaio il dirigente ai lavori pubblici Baldino Gaddi è tornato in pianta stabile in forza al comune di Cattolica dopo aver ricoperto per tre mesi il medesimo incarico in contemporanea anche per il comune di Riccione. L’amministrazione Angelini lo aveva chiamato per mettere ordine nei cantieri aperti in città, sbloccare quelli fermi e far partire i grandi progetti di mandato come il distretto Ceccarini e il Porto. Ora il passo indietro che Gaddi, in una intervista rilasciata alcune settimane fa al Resto del Carlino, spiegava essere legato ad un confronto tra le due amministrazioni nel quale sarebbe emersa la necessità di un suo maggior impiego a Cattolica. Le funzioni vicarie di direzione del settore Lavori Pubblici a Riccione sono state affidate, con atto sindacale, alla dirigente Tecla Mambelli fino all’espletamento delle procedure selettive per la copertura del posto e comunque non oltre il 31 marzo.

Ma l’addio di Gaddi diventa motivo di attacco da parte della minoranza. Secondo la consigliera comunale della Lega Elena Raffaellile dimissioni del dirigente ai lavori pubblici annunciate dopo appena tre mesi circa dall’aver assunto questo ruolo a Riccione, mantenendo l’incarico dirigenziale anche a Cattolica, significano che qualcosa non è andato per il verso giusto. E che sia così l’abbiamo visto nel consiglio comunale del 29 dicembre scorso, dove Gaddi ha difeso politicamente al posto della Giunta il documento triennale dei Lavori pubblici, uno dei più importanti dell’attività dell’amministrazione”. Per la capogruppo del Carroccio “Gaddi ha dato l’impressione di ‘scappare’ da Riccione. E la prova è proprio il Piano triennale dei Lavori pubblici che Gaddi ha firmato, ma che non porterà a termine lasciando la mela avvelenata al suo successore. Intendiamoci, Gaddi ha fatto di tutto per difendere la Giunta Angelini intervenendo in Consiglio comunale più sul piano politico che tecnico, scippando il ruolo all’assessore di riferimento. Tanto rumore per nulla: di sicuro – parola della Giunta – per la riqualificazione di viale Ceccarini c’è solo un milione di euro e una cifra irrisoria di 500mila euro per il porto, neppure sufficienti per imbiancare le banchine. Ma è proprio sul ‘porto’ che sorgono i dubbi maggiori”. La Raffaelli avanza l’ipotesi che l’ormai ex dirigente, esperto di ‘project financing’, fosse stato chiamato dalla maggioranza per organizzare la vendita dell’area portuale a privati e chiede alla Giunta immediati chiarimenti.