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Taglio del nastro in fiera

Inaugura il Sigep: dallo spaghetto al gelato botanico fino al formaggio in bomboletta

In foto: l'inuagurazione del SIGEP 2023
l'inuagurazione del SIGEP 2023
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 21 gen 2023 14:54 ~ ultimo agg. 22 gen 11:00
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Taglio del nastro per il 44esimo Sigep, una edizione che dà il via alla nuova era del food service dolce. L’era della convergenza, come l’ha definita durante l’inaugurazione il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Ma cosa si intende per era della convergenza? Si tratta dell’esperienza, amplificata anche dalle nuove tecnologie, legata ad un determinato prodotto (che sia un gelato, un viaggio o un vestito): parte raccogliendo informazioni, si realizza nel consumo e continua con i feedback che il cliente genera. I diversi piani su cui si svolge l’esperienza di consumo devono perciò essere coerenti, per offrire soddisfazione.

Il Sigep, salone internazionale dedicato a gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè di Italian Exhibition Group (IEG), proseguirà, in contemporanea con AB Tech Expo, il Salone internazionale delle tecnologie e prodotti per la panificazione, fino al 25 gennaio. In fiera sono presenti più di 1.000 brand espositori provenienti da 34 Paesi che occuperanno tutti i 28 padiglioni, per oltre 130.000 mq di superficie espositiva.

Tante le novità proposte. Ci sarà lo spaghetto-Eis, di cui ogni anno se ne consumano 40 milioni di porzioni, un gelato che alla vista pare un piatto di pasta al pomodoro. Molte le iniziative legate alla sostenibilità e al gelato solidale come il ‘gelato sospeso’, ma anche  attenzione ai materiali e alle soluzioni per contenere i consumi energetici. E poi gelati a volontà: da quello che recupera i sapori della crostata della nonna a quello botanico con acque termali, fino a quello per cani e lo yougurt per gatti. Nell’area dedicata al caffè, la prima capsula con valvola di degasazione, ma anche il formaggio fresco in bomboletta, oppure la produzione in diretta a caccia di record delle famose orecchiette di Bari.

LE DICHIARAZIONI
Sigep è tornato nella sua collocazione temporale ideale – ha ricordato il Presidente di IEG Lorenzo Cagnoni alla cerimonia di inaugurazione – dopo due anni molto difficili per i consumi fuori casa. Eppure, a scorrere i dati con lo spirito dell’ottimismo che per noi è un obbligo professionale, oggi possiamo dire che il Dolce italiano si è ripreso bene ed è addirittura in crescita. Questa ritrovata fiducia nel mercato coincide, a nostro parere, con il piacere riconquistato di consumare fuori casa, in stile italiano”.

Sigep rappresenta un pezzo importante della storia della nostra città e dell’industria dell’ospitalità riminese”, gli ha fatto eco il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. “Queste giornate, in una delle fiere più importanti a livello internazionale, mostrano che questo territorio può dare un contributo importante all’economia del Paese. Lo testimonia anche il livello internazionale degli espositori presenti”.

Questa manifestazione è fondamentale per il nostro indotto economico ed è un punto di riferimento assoluto”, ha evidenziato Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. “La nostra regione è conosciuta anche come la ‘Food Valley’ d’Italia e cibo è sinonimo di identità e cultura. Non è un caso che Sigep si svolga proprio a Rimini”.

Nel suo intervento, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato l’importanza delle filiere rappresentate a Sigep: i pubblici esercizi e il mondo della pasticceria e della panificazione valgono qualcosa come oltre 80 miliardi di euro di consumi, occupano oltre un milione di addetti e contano 300.000 imprese.
Imprese che sono custodi e interpreti dei prodotti protagonisti di questa fiera: il gelato, il cioccolato, la panificazione, la pasticceria e il caffè, che traducono poi il prodotto in un servizio che è letteralmente motore del turismo italiano.
Le fiere sono a tutti gli effetti delle infrastrutture – ha poi spiegato Sangalli – a cavallo tra materiali e immateriali. Materiali perché in un’epoca in cui il business diventa per tanti aspetti sempre più virtuale, le fiere rimangono le porte fisiche dell’internazionalizzazione. Ma anche infrastrutture immateriali: oggigiorno non presentano infatti solo merci e prodotti, ma espongono anche un altro bene prezioso: la conoscenza alla base del prodotto e delle lavorazioni. Sigep permette a ciascuno di entrare in questo mondo con un’esperienza a 360 gradi”.