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Dopo la prestazione sessuale, rapina le escort e scappa

Il tribunale di Rimini

Ha pattuito il compenso (400 euro totali, 200 euro l’ora a testa), ha consegnato il denaro alle due escort, ha ricevuto la prestazione sessuale pattuita, poi, mentre attendeva il taxi che lo avrebbe riportato a casa, si è ripreso i soldi, ha afferrato la borsetta di una delle ragazze ed è scappato. Ne è nata una colluttazione proseguita in strada, con il cliente fuggito a torso nudo con il denaro e le escort rientrate in possesso almeno della borsetta.

Un 36enne riccionese, denunciato per rapina, percosse e lesioni personali, e poi finito a processo, questa mattina è stato condannato dal tribunale collegiale di Rimini a 4 anni e un mese di reclusione a fronte di una richiesta avanzata dal pm Davide Ercolani che era di sei anni. Le indagini dei carabinieri di Riccione hanno permesso di ricostruire la vicenda. Persone offese quattro escort rumene di 28, 31, 32 e 36 anni, residenti nella Perla Verde.

Furono loro il 27 aprile del 2021, intorno alle 23.50, a richiedere l’intervento dei militari dell’Arma, raccontando che il 36enne al termine della prestazione, avvenuta nel loro appartamento, consumò nella loro cucina della cocaina che aveva con sé. Fu in quel momento che l’uomo vide la 28enne riporre i 400 euro del compenso in un cassetto. Con una mossa fulminea, spintonò una delle escort, afferrò i soldi consegnati e la borsetta e corse verso l’uscita. Le due escort, insieme alle due colleghe con le quali condividevano l’appartamento, provarono a bloccarlo. Il cliente per divincolarsi le colpì con calci e pugni. Una di loro fu persino sbattuta contro un muro.

Una volta in strada, il riccionese – rimasto a torso nudo dopo che la maglietta gli era stata strappata durante la colluttazione – riuscì a fuggire con i 400 euro. La scena fu ripresa parzialmente dalle telecamere di un residence vicino e le immagini acquisite dai carabinieri. La visione dei filmati ha confermato ampiamente quanto sostenuto dalle escort e al contempo smentito categoricamente quanto dichiarato dal cliente, ovvero che sarebbe stato lui la vittima della rapina.

Il tribunale collegiale, sulla scorta delle indagini, non ha avuto dubbi e questo mattina gli ha inflitto una pesante condanna. Sentenza che con tutta probabilità verrà appellata dai suoi difensori, gli avvocati Armida Urbinati e Stefano Caroli.