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Ciclista morì dopo il tamponamento di un’auto. Condannata la conducente

repertorio

Otto mesi di reclusione, con la sospensione della pena, per una donna di 63 anni, residente in Alta Valmarecchia, ritenuta responsabile della morte del 54enne Gianluca Grossi, prima direttore sportivo del Pedale riminese, poi nello staff dell’Eurobike Riccione, coinvolto il 21 agosto del 2018 in uno spaventoso incidente a Casteldelci.

La donna, che quella mattina era alla guida di una Fiat Panda, fu tamponata da Grossi, che era in compagnia di alcuni amici con cui stava percorrendo, in sella alla propria bicicletta, un tratto in discesa tra le località Senatello e Schigno. L’incidente, costato al ciclista amatore la vita dopo 48 ore di agonia, andò in scena subito dopo una semicurva. La Fiat Panda avrebbe iniziato una svolta a sinistra, al bivio che conduce in località Senatello, senza accorgersi dell’arrivo di Grossi, che dopo l’impatto fu sbalzato sull’asfalto riportando ferite gravissime nonostante indossasse il caschetto protettivo.

Soccorso dai sanitari del 118, il 54enne fu stabilizzato sul posto e poi trasferito d’urgenza in elicottero dal luogo dello schianto al trauma center del Bufalini di Cesena, dove due giorni più tardi fu dichiarato il suo decesso nonostante gli sforzi dei medici.

La Procura di Rimini aveva chiesto una condanna a un anno e tre mesi di reclusione per la conducente, la cui patente è stata sospesa per un anno. Il suo difensore, l’avvocato Raffaele Moretti, ha preannunciato ricorso in Appello. Secondo il legale, Grossi avrebbe tenuto una velocità elevata per quel tratto di strada, non riuscendo così ad evitare l’impatto con la vettura che lo precedeva.