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Ambulatorio infermieristico al PS. SMI: assicurare presenza del medico

Auto contro scooter, 18enne all'Infermi

il Pronto Soccorso dell'Infermi

“L’ambulatorio infermieristico nel Pronto Soccorso per i codici minori che sarà attivato ad aprile, nell’Ausl Romagna e in particolare all’ospedale di Rimini, pone molti interrogativi”, così Michele Tamburini, segretario Regionale Emilia-Romagna del sindacato Medici Italiani. “Pur capendo che la scelta della parte pubblica mira a colmare la carenza dei medici nei Pronto Soccorso, siamo del parere che le competenze mediche vanno assicurate nelle prestazioni di urgenza. Le competenze mediche non possono essere trasferite a chi non è medico e, allo stesso tempo, indicare al cittadino la libertà di scelta se farsi visitare da un medico o da un infermiere. Non è questa la risposta alla mancanza dei medici nei pronto soccorso perché le competenze mediche rappresentano maggiori garanzie per la cura e l’assistenza dei pazienti. Grande rispetto per la professionalità degli infermieri, ma devono essere chiari i limiti tra le due professioni che hanno compiti diversi e ben specifici. Gli infermieri non possono avere compiti diagnostici e prescrittivi. Occorre, invece, puntare a misure strutturali affinché le strutture di pronto soccorso e di Medicina d’urgenza siano attrezzate per rispondere alle nuove istanze di salute e per affrontare la crisi che li coinvolge. Molti ormai sono i fattori che hanno contribuito a creare queste criticità: una errata programmazione a livello nazionale dell’accesso alle scuole di specializzazione, la programmazione non allineata con le necessità; la diminuita attrattività del servizio sanitario pubblico da parte dei professionisti e, in particolare, del sistema di emergenza urgenza”.

“Abbiamo bisogno di risposte strutturali nel medio-lungo periodo: la revisione della programmazione del numero di specialisti in Medicina d’emergenza urgenza, con un incremento dei posti disponibili nelle aree di maggiore sofferenza; l’attivazione di procedure concorsuali aperte agli specializzandi del quinto anno, in modo da accorciare i tempi amministrativi per l’assunzione al momento del completamento del ciclo di formazione curricolare. Solo in questo modo – conclude Tamburini – si potrà garantire la presenza dei medici nei Pronto Soccorso ed erogare livelli di cura adeguati a tutelare la salute dei cittadini”.