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giovedì 28 marzo 2024
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Calcio Serie C

Rimini-San Donato Tavarnelle, la vigilia di Marco Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 22 dic 2022 12:05 ~ ultimo agg. 23 dic 16:14
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Il Rimini vuole chiudere alla grande il 2022 e iniziare bene il girone di ritorno. Reduci da due vittorie di fila, con Ancona e sul campo dell’Aquila Montevarchi, i biancorossi vanno a caccia del tris contro il San Donato Tavarnelle, che in classifica ha 16 punti (contro i 31 dei ragazzi di mister Gaburro), ma che nell’ultimo turno è stato corsaro in casa del Fiorenzuola (1-2).

All’andata finì 1-1, con i romagnoli avanti con Vano al 18 del primo tempo e raggiunti dal gol di Gorelli al 17′ della ripresa.

“Bisogna stare un po’ attenti a questa continuità con la quale si ragiona, nel senso che effettivamente è una partita conseguente la scorsa, è passata una settimana, ma è la prima di ritorno – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Marco Gaburro, quindi di fatto si è già entrati in qualcosa di completamente diverso. Mentalmente bisogna essere bravi a sfruttare la scia degli ultimi due risultati, sapendo però che si incontra una squadra che si conosce già e che ti conosce già, e quindi cercando di mettere un mattoncino in quello che poi sarà il bagaglio dei punti che ti servirà nel girone di ritorno, che sarà sicuramente un bagaglio più difficile da andarsi a prendere perché lo sappiamo, nel girone di ritorno, è un campionato completamente diverso”.

Sull’avversario. “Il mercato è ancora chiuso, quindi troviamo lo stesso potenziale che abbiamo trovato nella prima partita. È partita anche bene in questo campionato, poi si è un po’ persa dal punto di vista dei risultati, ha fatto cambio di guida tecnica, anche se il mister era già nello staff, e quindi conosceva già la realtà; non ha cambiato sistema di gioco, ha cambiato un po’ modo di interpretare la fase di possesso: è un po’ più verticale, è un po’ meno votata al palleggio puro, come lo era all’inizio dell’anno. Però nelle ultime partite ha trovato anche un po’ di continuità nei risultati, è andata a fare un risultato importantissimo a Fiorenzuola nell’ultima gara, quindi è una squadra diciamo in salute, che si ritrova in questo momento quintultima, che potrebbe essere considerata una posizione deficitaria, ma visto che loro sono stati in fondo praticamente per quasi tutto il girone d’andata invece dal punto di vista psicologico gli può dare una spinta questa posizione. Questo lo dobbiamo considerare”.

Rispetto alla partita dell’andata. “Sinceramente è un ragionamento che si tende a fare, poi è ovvio che si vada a fare più un bilancio nel blocco di partite che sulla singola partita perché migliorare tutte le partite singolarmente diventa un obiettivo che non è sempre semplice. Però in questo caso sicuramente sì perché abbiamo fatto un pareggio in trasferta, giochiamo in casa e si cerca sempre di migliorarsi, anche per quanto riguarda il modo di affrontare, soprattutto come in questo caso, realtà che hanno comunque lo stesso impianto di gioco, gli stessi giocatori, perché poi tante volte nel girone di ritorno si incontrano squadre rivoluzionate e le partite possono essere considerate completamente diverse rispetto a quelle dell’andata. È vero che ogni partita è una storia a sé, è anche vero che quella partita qualche indicazione sul tipo di giocatori che incontriamo l’ha data, e penso che sarà una partita veloce, non soltanto per l’attacco della profondità ma anche per la velocità di trasmissione, perché il San Donato è una squadra che sa palleggiare, e il fatto che abbia provato più a verticalizzare nelle ultime partite non è assolutamente segno di una squadra che non si trova, è una squadra che ha grande capacità di occupare gli spazi. E quindi nel muovere palla tra di loro rimane una delle squadre che mi sono piaciute di più all’andata”.

Un solo assente in casa biancorossa. “Tolto Mencagli, che è il lungodegente unico che ci rimane, gli altri ragazzi si sono allenati tutti, e quindi è forse stata la prima settimana dall’inizio dell’anno che ho avuto sul campo 28 giocatori”.

Cambierà qualcosa nell’undici iniziale? “Qualcosina si cambia, un po’ per necessità, un po’ perché cerchi di capire sempre chi sta meglio. Ho un gruppo, devo dire, che sta bene, anche i ragazzi mi mettono in difficoltà perché ne ho più di undici che possono partire. Però, si è visto anche a Montevarchi, i cambi che fai sono cambi pesanti, e in questo momento possiamo anche pensare nella nostra testa di anticipare qualche cambio durante la partita per sfruttare al massimo le energie proprio perché durante la settimana danno la sensazione comunque di essere sul pezzo. Quindi da questo punto di vista devo fare veramente i complimenti ai ragazzi perché in questo momento stanno spingendo parecchio, anche stamattina qualche dubbio me lo porto in vista di domani. Però, al di là della formazione iniziale, siamo tornati, come un paio di mesi fa, a contare tanto anche su quelli che sono i cambi durante la partita su tutti i reparti, cosa che in un certo momento, per le assenze, non siamo riusciti a fare”.

Le è mai capitato di avere due portieri così forti insieme? “No, non mi è mai capitato di avere due portieri così forti. Io cado in piedi da questo punto di vista perché io con loro avevo parlato ancora prima della prima di campionato, quindi avevo già intuito in ritiro che c’era questa qualità da gestire. Io a loro avevo detto che il mio obiettivo, al di là di quello che sarebbe stato l’andamento, che non si può decidere a tavolino, prima di iniziare la stagione era assolutamente di riuscire a far crescere tutti e due. Poteva sembrare un discorso un po’ di circostanza, poi il campo ha dimostrato che finora è stato così. Noi sappiamo che abbiamo due titolari, che hanno dato un contributo importante, e dovranno continuare a darlo. Nel momento che torneranno alla pari, decideremo seguendo il campo”.

Tra i pali confermato Galeotti. In quali reparti cambierà qualcosa nell’undici di partenza? “Davanti qualcosa cambiamo e anche dietro, non a centrocampo”.

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