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Calcio Promozione

Molari: il percorso, le iniziative, la stagione tra presente e passato del S. Ermete

di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 24 dic 2022 12:35
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A volte nel calcio si danno per scontate tante e troppe cose senza coglierne il vero valore. In seguito, dopo alcune note riflessive si arriva a comprendere che nulla effettivamente sia così scontato. Questi accorgimenti portano a imporre un nome alle cose, a maggiore ragione se queste siano delle persone e se i soggetti in questione sono dotati di quell’indole che colpiscono il cuore esterno e ti fanno avvicinare a esse recandoti una gioia che sul terreno da gioco è paragonabile al gol della vittoria. Sono quaranta, forse cinquanta gli anni a servizio del calcio per Maurizio Molari, uno che fin da piccolo è stato abituato a tenere “anima e core” si dice a Napoli con tinte verdi e rossonere secondo il DNA di appartenenza e di casa. Oggi il suo S. Ermete è una realtà sempre più consolidata nel territorio riminese e proprio con il massimo dirigente dei verdi, abbiamo voluto fare un punto della situazione sulle prospettive future e passate del club analizzando l’anno calcistico appena trascorso con speranze future da coltivare in quello nuovo passando per l’evento di fama internazionale, ovviamente parliamo del Memorial Protti.

Al telefono Maurizio risponde con il fiatone. Il solito giro al campo, un’occhiata agli spogliatoi, un saluto agli altri dirigenti e un caffè al volo in mezzo alla comitiva. Approfittiamo di una breve pausa per interpellarlo iniziando la nostra intervista.

Molari, un 2022 ricco d’insidie con attese che hanno tradito le vostre aspettative. Quali gli errori?
“Lo scorso anno siamo partiti con un progetto ambizioso sapendo che l’anno prima avevamo ottenuto quindici punti nelle uniche cinque partite disputate. Eravamo primi in classifica, poi la sospensione definitiva del campionato ci ha lasciato l’amaro in bocca. Il nostro intento era proseguire su quella strada che ci faceva stare bene, volando in alto ma con i piedi per terra e anche per questo abbiamo investito su alcuni elementi che non hanno reso come da nostre aspettative. Il cambiamento della guida tecnica e nuove riflessioni ci ha portato a una salvezza tranquilla, anche se potevamo fare di più!”.

“In questa stagione – prosegue Molarile difficoltà sono note. Abbiamo provato ad alzare l’asticella con elementi validi, importanti, ma non siamo riusciti a trovare l’amalgama. Il momento negativo ci ha portato in fondo alla classifica e questo non ci faceva dormire tranquilli, perché ho sempre ritenuto che S. Ermete meritasse una classifica tra i nobili del torneo, eppure “la pagnotta va guadagnata”. A un certo punto della stagione abbiamo iniziato ad avere tremendamente fame e se l’appetito viene mangiando per otto settimane abbiamo pulito il piatto. C’è equilibrio in questo torneo, per centrare questa salvezza ci sarà da soffrire fino alla fine, inutile negarlo, e noi purtroppo siamo a bordo della stessa vettura”.

Eppure senza nascondervi, ha puntato su un manipolo di giovani. Una scelta dettata dalla cassa?
“Non mi piace nascondermi. Molti giocatori potevano dare certamente di più. Mi sono illuso e ci hanno illuso. Mi sono fidato di cantastorie pensando che molti dei giocatori consigliati potessero davvero alzare l’asticella invece (chiaramente la colpa è di tutti) abbiamo fallito. Credo che sia inutile aggiungere altro”.

Una società che ha dovuto rinunciare al proprio settore giovanile, ma non ha mai fatto mancare il suo apporto in fatto di solidarietà.
“La scelta del settore giovanile è stata presa principalmente alla disponibilità dei campi e quando viene a mancare sostegno e collaborazione è dura proseguire nel progetto in cui credi. Invece per gli altri progetti non si parla solo di calcio ma di rispetto e umanità, ricordare un amico scomparso con il “Memorial Magni”, è un’iniziativa alla quale non rinunceremo mai! I due giorni che ci hanno visto protagonisti a fine ottobre con la vittoria finale del Torino hanno portato a un momento di unione intenso e particolare, dando una soddisfazione alla società, a noi dirigenti che non può essere paragonata a quella di una Prima Squadra, dopotutto lo sport deve essere soprattutto questo!”.

Un 2023 che porterà la 20a edizione del Memorial Protti. È tutto già confermato?
“La 20a edizione del Protti sarà la cornice finale del percorso stagionale. Saranno tre giorni che porteranno a ospitare tanti club tra i quali Psg, Torino, Inter, Juventus. Un appuntamento al quale la società tiene tantissimo, e vedendo il numero delle adesioni, questo torneo piace a tante squadre e purtroppo anche quest’anno abbiamo dovuto rifiutare alcune richieste giunte non solo dall’Italia ma da tutta Europa”.

Mentre cerchiamo di chiudere questa intervista con la conferma del Protti, Molari chiede di aggiungere una personale riflessione.
“Credo che il calcio odierno sia molto cambiato, molte volte faccio fatica a ritrovarmi dentro questo sport, non a caso le migliori soddisfazioni sono raccolte da queste manifestazioni e dai giovani. I problemi legati alla pandemia porteranno a uno stravolgimento delle regole tecniche all’interno dei club. Anche per questo credo che sia giusto dopo tanti anni alzare bandiera bianca e lasciare spazio ai giovani che possano interpretare questo nuovo modo di fare calcio proseguendo l’avventura con i verdi. A fine stagione, dopo tanti anni, credo che sarà il caso di defilarmi recando il mio appoggio in progetti legati alle iniziative importanti come i due memorial in questione, per il resto la palla passerà a chi vorrà proseguire questa avventura”.