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Tarta-Tur2

Protocollo per liberare gli animali marini catturati nelle reti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 22 nov 2022 10:17 ~ ultimo agg. 3 dic 15:26
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Il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna protagonista nelle tre giornate di Sealogy 2022:  la manifestazione di Ferrara dedicata alla Blue Economy. Tra le diverse iniziative e incontri si è svolta la conferenza finale del progetto “Tarta Tur 2”: “Quali soluzioni per mitigare i conflitti tra specie protette e attività ittiche?”.

Un progetto di cooperazione finanziato con i fondi FEAMP 2014-2020 dai FLAG del Distretto Alto Adriatico: FLAG Costa dell’Emilia-Romagna (capofila) FLAG Chioggia e Delta del Po, FLAG Veneziano e FLAG Friuli Venezia-Giulia.

Tarta- Tur 2, un progetto mirato a favorire l’uniformità delle informazioni riguardanti l’interazione tra pesca professionale e specie protette del bacino Alto Adriatico e individuare procedure virtuose, ed in particolare per verificare il grado di interazione tra la pesca e le due specie protette Caretta caretta e Tursiope truncatus e le specie Ittiofaghe, mettere a disposizione un sistema con informazioni inerenti a supporto delle decisioni e proporre un piano di gestione con indicate le linee guida per la diminuzione delle interferenze tra pesca e le due specie protette (Caretta e Tursiopi) e specie ittiofaghe.

La conferenza svolta a Sealogy  è stata l’occasione di mostrare i risultati delle attività realizzate con la collaborazione scientifica del Dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione dell’Università di Padova con i  Prof. Guido Pietroluongo e Luca Coletto che hanno illustrato i dati socio-economici dell’area del Distretto Alto Adriatico, l’ampliamento del monitoraggio diretto nelle aree interessate dall’applicazione del SIC Marino Alto Adriatico e conduzione di specifici approfondimenti su pesca sportiva e specie ittiofaghe Un approfondimento tra interazione attività della pesca e specie ittiofaghe è stato raccontato durante la conferenza da Paolo Salvador dell’Università degli studi di Trieste. I dati raccolti hanno contribuito a definire le linee guida , e un protocollo operativo, quali strumenti utili che forniscono indicazioni  e raccomandazioni  sulla procedura da adottare in caso di pesca accidentale di specie protette, specificano possibili soluzioni operative per risolvere il conflitto tra specie protette e pesca sportiva e mestieri di pesca, oltre ad una procedura di valutazione del danno provocato agli attrezzi di pesca dall’interazione con i delfini e le tartarughe e relativo impatto economico.

“Con il progetto TARTA TUR 2 – dichiara Sergio Caselli, vicepresidente Flag Costa Emilia-Romagna – abbiamo rafforzato la rete di relazioni nell’Alto Adriatico grazie alla proficua collaborazione tra i FLAG che operano nell’area Adriatica. Grazie al lavoro svolto sarà possibile portare avanti il percorso intrapreso per tutelare le specie protette e al contempo individuare soluzioni positive tese a ridurre le interrelazioni tra pesca e specie protette. Con i risultati ottenuti, grazie anche alla collaborazione degli enti di ricerca coinvolti nel progetto, porteremo avanti queste iniziative di particolare importanza anche con il supporto del nuovo FEAMPA 2021/2027”

PierGiorgio Vasi della Regione Emilia-Romagna, rappresentante anche della rete regionale per la protezione delle tartarughe marine, ha espresso apprezzamento per i risultati conseguiti, ma soprattutto per le soluzioni proposte che possono essere uno strumento utile per la programmazione futura 2023-20227 per mettere a punto misure e azioni ad hoc finalizzate a contrastare la conflittualità tra specie protette e attività produttive della pesca e dell’acquacoltura.

Sono inoltre intervenuti: Antonio Gottardo (Presidente Flag Veneziano), Marco Spadin (Presidente Flag GAC Chioggia e Delta del Po) Giovanni Dean (Flag Friuli Venezia Giulia),  ) Sauro Pari (Fondazione Cetacea), Andrea Gugnali (M.A.R.E.), Simone D’Acunto (Cestha),

info: www.flag-costaemiliaromagna.it