Indietro
menu
Con Basta Plastica in Mare

'Dar voce al mare'. Tutela, eolico, partecipazione. Il dibattito su Icaro TV

In foto: gli ospiti in studio
gli ospiti in studio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 12 nov 2022 16:40 ~ ultimo agg. 20:32
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“Dar VOCE al MARE” per FUORISALONE Ecomondo 2022, 5° edizione. Come e perché accentuare la partecipazione per promuovere veri cambiamenti.

Dagli studi di ICARO Tv questa sera sabato 12 novembre in prima serata ore 21.00 da Canale 18 – la tavola rotonda di sintesi di progetti e attività di APS Basta Plastica in MARE Network: i già realizzati 2022 e i lavori in corso 2023.

Il 2023, spiega Basta Plastica in Mare, è l’anno cruciale postcovid – delirio di abuso di plastica monouso – durante il quale scade il Protocollo d’Intesa “Romagna Plasticfree / 2023” sottoscritto, tra gli altri dal Comune di Rimini, (sindaco Andrea Gnassi) da Cattolica e Riccione, comuni partner insieme alla Regione Emilia-Romagna che ha emanato la legge Plastic FreER alla cui cabina di regia facciamo parte, Visit Romagna, Piano Strategico e UniRimini-Tecnopolo, Romagna Acque (pdf in allegato).

Manuela FABBRI e Massimo FUSINI, la presidente e il vicepresidente di BPinmARE, si occupano dell’aspetto più “politico”, inteso come legale e di rappresentanza etica e decisionale sull’impianto eolico offshore di Wind 2000. Basta Plastica in MARE Network a Italia Nostra Rimini oltre alle separate osservazioni tecniche e paesaggistiche inviate al Mite, chiedono insieme il rinvio dei termini: di posticipare l’esito della Valutazione d’impatto ambientale, poiché 30 giorni non sono assolutamente sufficienti per dare una seria e corretta informazione agli unici detentori dei diritti sul demanio, i cittadini.

Marco ZAOLI, architetto docente universitario, consulente scientifico di APS BPinMARE insieme a Fausto BATTISTEL di Italia NOSTRA – Rimini affrontano il tema energie rinnovabili dal punto di vista scientifico. Quali e come. Con le relative conseguenze paesaggistiche e sull’ecosistema marino che causerà la costruzione del megaimpianto eolico offshore tra Rimini e Cattolica.

Non è eticamente corretto, né attendibile, appellarsi alla guerra con relativa speculazione economica sulle energie fossili – come ripristinare le trivelle già numerose in Adriatico – per accelerare l’industrializzazione della costa più balneabile d’Italia. Gli amministratori anziché dare pareri non richiesti e non confrontati coi cittadini (unici veri detentori della proprietà pubblica) dovrebbero promuovere un percorso democratico e partecipativo serio: lo motiverà – collegata in remoto in trasmissione – l’avvocata Daniela Addis, specializzata in diritto internazionale su ambiente e mare, sarda di Roma e presidente di Generazione Mare, chi meglio di lei? Affinché tutti i cittadini siano informati per tempo su quanto potrebbe accadere: il progetto è realizzato da una associazione temporanea d’impresa (ati), gruppo privato il cui fine (lecitamente) è il profitto, non il bene comune. Si sappia che tra installazione dell’impianto, costruzione, manutenzione e successivo smaltimento, tutto ciò comprometterà per almeno mezzo secolo aree di proprietà pubbliche demaniali: dentro e fuori la nostra principale risorsa essenziale e non rinnovabile come il mare, con tutte le conseguenze paesaggistiche e sull’ecosistema degli habitat circostanti (C02 per trasporti, installazione, strade, trivelle e talpa, per terra e per mare).”

Secondo l’APS Basta Plastica in MARE Network: “E’ fondamentale, in qualità di società civile, esserne avvertiti e consapevoli prima, anziché lamentarsi poi, durante la messa in opera dei 51 pali, piantati in mezzo al mare (non galleggianti come in molti anche tra i media scrivono) alti 230 m. O ancora peggio, dopo, quando il disastro è compiuto.”.

Partecipano, con proposte ed esempi virtuosi per il 2023:

Linda MAGGIORI blogger Il Fatto Quotidiano si occupa con Greenpeace di “Carrelli di plastica” nei supermercati, e per Mamme senz’auto, della riduzione degli sprechi nelle mense scolastiche. 

Enzo FAVOINO associazione “A Buon Rendere”. Restituzione, rimborso, recupero dei contenitori monouso nei luoghi dove si acquistano. Le nuove leggi che sanciscono “la responsabilità del produttore”.

Roberto CAVALLO, ecorunner e divulgatore scientifico, protagonista del docufilm prodotto dal Gruppo IcaroThe Peacerunner, un viaggio di speranza tra i segni del passato”, proiettato giovedì scorso in prima visione al Cinema Tiberio.

Germano GEMINI dalla startup milanese Switch on Lab che per Recircle propone abbonamenti per l’asporto con contenitori di plastica durevole. Ci riproponiamo per Rimini e Cattolica, ma anche ridurre esemplarmente la plastica monouso dentro il Salone Ecomondo 2023 – insostenibile per l’abuso della tanta plastica monouso, seppure della “sostenibilità e green” – con un servizio pilota proprio con i contenitori di plastica dura lavabile per il catering negli stand.

Enzo FAVOINO, coordinatore scientifico Zero Waste: come non far arrivare plastica e rifiuti al mare, puntando anche sulla legge di responsabilità del produttore. 

Beatrice DEL GAUDIO, consigliera nazionale Marevivo, del comitato contro i grandi eventi per la protezione degli habitat costieri e marini e a sostegno della petizione.