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Arrestato per duplice tentato omicidio, ottiene i domiciliari col braccialetto

La polizia davanti all'hotel Butterfly

Lascerà il carcere riminese dei Casetti tra pochi giorni Pellumb Jaupi, il 54enne muratore albanese arrestato lo scorso 22 febbraio per aver cercato di uccidere prima l’ex moglie, poi il presunto nuovo compagno della donna, un albergatore riminese di 49 anni. Il gip del tribunale di Rimini, su istanza del suo difensore, l’avvocato Massimiliano Orrù, gli ha concesso gli arresti domiciliari. Il trasferimento nel suo appartamento a Rimini dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, non appena sarà disponibile il braccialetto elettronico, che Jaupi dovrà sempre indossare.

Contrario alla decisione il pubblico ministero Davide Ercolani, che nel maggio scorso ha chiesto il giudizio immediato per l’albanese, accusato di tentato duplice omicidio. La mattina del 22 febbraio, Jaupi, folle di gelosia, si recò a Morciano e, nonostante il divieto di avvicinamento inflittogli dal giudice alcuni mesi prima, colpì due volte al fianco sinistro l’ex moglie con un coltello da cucina lungo 21 centimetri. Poi, con la donna a terra, si accanì su di lei sferrandole violenti calci all’addome e alla testa.

La sue vendetta, però, non era ancora compiuta. Dopo aver lasciato l’ex moglie esanime davanti all’ingresso di casa, col suo furgone raggiunse l’hotel Butterfly di Rivazzurra e si avventò contro quello che lui riteneva essere il nuovo compagno della donna, l’albergatore Nicola Scarcia, raggiunto da tre fendenti: al torace, all’addome e all’avambraccio sinistro. Disarmato grazie all’intervento di alcuni dipendenti, tra i quali la sorella dell’albergatore, Jaupi fu arrestato dalla Squadra Mobile.

Il suo legale nel frattempo ha chiesto per il suo assistito il rito abbreviato. In attesa della fissazione dell’udienza, però, l’albanese potrà beneficiare di un regime detentivo meno duro.