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la sentenza

Vittima di stalking a soli 10 anni, condannato il suo persecutore

In foto: il tribunale di Rimini
il tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 25 ott 2022 19:48 ~ ultimo agg. 26 ott 13:18
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Vittima di stalking a soli 10 anni da parte di un anziano che, per età, avrebbe potuto essere tranquillamente il nonno. Ha 72 anni l’uomo che questa mattina è stato condannato dal tribunale di Rimini a 2 anni e 7 mesi di reclusione per atti persecutori. La vittima è una bambina che nel 2019 era andata ad abitare insieme ai genitori nello stesso palazzo del Riminese dove risiedeva l’anziano, fino a quel momento sconosciuto.

Nel giro di poco, però, il 72enne è diventato il suo peggior incubo, a tal punto da modificare le sue abitudini di vita e a indurre i genitori della bambina a richiedere l’aiuto di uno psicologo infantile. L’anziano la seguiva ovunque: in strada, al parco, a spiaggia, a casa dei nonni. Un’ossessione vera e propria, che però non è mai sfociata in tentativi di adescamento. Il persecutore, infatti, si sarebbe limitato a pedinarla senza mai sfiorarla o rivolgerle parola.

La denuncia dei genitori aveva fatto scattare nei confronti del 72enne l’obbligo di rimanere ad almeno 500 metri di distanza dalla bambina, il divieto di avvicinarsi alla scuola e alla casa dei nonni e di comunicare con lei in qualsiasi modo, così come richiesto dal pubblico ministero Luca Bertuzzi. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il 72enne avrebbe dimostrato già in passato di nutrire attenzioni particolari per le ragazzine minorenni. Anni prima il suo bersaglio sarebbe stata la cuginetta della vittima, all’epoca 13enne. Varie volte l’uomo si sarebbe appostato fuori da scuola aspettando di incontrarla, spingendosi perfino a regalarle un cellulare.

Con il rinvio a giudizio e l’inizio del processo, l’anziano aveva smesso di tormentare la bambina. Questa mattina per lui è arrivata la sentenza di condanna che verrà appellata in secondo grado, come preannunciato dal suo difensore, l’avvocato Piero Venturi. I genitori della vittima, invece, si erano costituiti parte civile attraverso l’avvocato Giuliano Renzi.