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venerdì 29 marzo 2024
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Calcio Serie C

Siena-Rimini, la vigilia di Marco Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
mar 18 ott 2022 12:05 ~ ultimo agg. 19 ott 16:04
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Il Rimini vuole continuare il suo “magic moment”, fatto di tre vittorie di fila in campionato (quattro se aggiungiamo il blitz ad Ancona in Coppa Italia). Per la nona giornata mercoledì alle 20:30 i biancorossi saranno di scena all'”Artemio Franchi” di Siena (la gara sarà trasmessa in diretta su Radio Icaro e su RaiSport). Finora le trasferte in Toscana non hanno regalato troppe soddisfazioni ai biancorossi: pareggio con il San Donato Tavarnelle e sconfitta a Lucca. I romagnoli con i loro 16 punti conquistati nelle prime otto giornate sono da soli al terzo posto in classifica, un gradino più su dei bianconeri, che sono rimasti a quota 15 dopo la sconfitta di domenica sul campo della Torres e dividono la quarta piazza con la Carrarese.

Toscana finora avara di soddisfazioni e punti per il Rimini. “Non penso sia geografico il problema – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Marco Gaburro , penso che in trasferta siano sempre partite da decifrare, sempre partite a volte anche molto diverse l’una dall’altra, con meno costanti rispetto a quando giochiamo in casa. E quindi è ovvio che ci siano difficoltà maggiori, spesso nuove, quindi è più difficile fare sempre risultato. In Toscana quest’anno finora ci è andata non benissimo, cerchiamo di invertire questa tendenza”.

Sul Siena. “È un avversario problematico, tosto. In questo momento mi preoccupa molto la loro parte mentale, ancora più e ancor prima di quella tecnica, perché è un avversario che ha fatto un’ottima partenza in campionato e viene da un punto in due partite, ha perso la partita domenica, tra l’altro ha preso solo tre gol e due li ha presi domenica, quindi ha una difesa molto molto forte sia nei singoli sia nel modo di difendersi. È chiaro che quando vieni da una sconfitta così e giochi in casa hai, come si suol dire, la possibilità di rifarti, e questo dal punto di vista mentale poi porta ad avere un approccio sicuramente determinato, sicuramente grintoso, sicuramente giusto. È una situazione simile a quella di Lucca sotto certi punti di vista per quanto riguarda la parte mentale della squadra che incontriamo. Tra l’altro con una squadra con dei valori sicuramente superiori, molto superiori, rispetto alle altre situazioni in trasferta che abbiamo citato prima. Dobbiamo essere concentrati, cercare di dissociarci il più possibile dalla nostra ultima partita, perché se no è deviante se stiamo troppo legati a quella, è deviate perché è una partita troppo fuori dalle righe per pensare a una continuità su quella partita. Dobbiamo tornare a pensare come si deve pensare in questo campionato quando si gioca in trasferta, quando si incontrano squadre da un tasso tecnico molto alto e soprattutto quando si trovano squadre arrabbiate. Quando si incontrano squadre arrabbiate bisogna contrapporre a rabbia rabbia, e poi andarsi a giocare la partita anche con quel pizzico di personalità, di qualità e di esuberanza che abbiamo messo anche negli approcci di Gubbio e di Chiavari. Però solo se c’è una base molto solida puoi fare questo”.

Ci sarà qualche novità in formazione. “Sicuramente la partita con la Vis Pesaro non è stata così dispendiosa come si poteva pensare alla vigilia, questo però non toglie che è stata comunque una gara giocata e che comunque non tutti i giocatori nostri secondo me sono in grado di gestire al meglio le tre partite in una settimana, o meglio le gestiscono però non al meglio come intendo io. Io ai ragazzi ho parlato chiaro prima della coppa e ho detto chiaramente che se avessero dato dei segnali importanti in quella partita ne avrei tenuto conto alla prima occasione utile, e la prima occasione utile è l’infrasettimanale. Quindi sicuramente farò dei cambi, ovviamente non come nella coppa perché secondo me la situazione è diversa, però farò dei cambi e li farò perché mi interessa moltissimo fare risultato, però farlo nel modo giusto, soprattutto rinforzare sempre di più il gruppo in questo momento perché pensare esista una formazione tipo dobbiamo sperare che non sia vero, perché se è vero diventiamo molto meno competitivi”.

Cambierà qualcosa sulla mediana? “Sicuramente il centrocampo è uno dei reparti dove di solito si spende molto e quindi può starci che sia un reparto dove avvicenderò qualcuno”.

Non è un rischio cambiare undici di partenza in questo momento? “Sono d’accordo, è un rischio, però siccome nel calcio la controprova non c’è mai tu devi pensare a come esci dalla partita nel momento in cui non va bene, non come esci dalla partita se va bene. Se va bene esci sempre bene dalla partita. Questo non riguarda la partita di domani, riguarda i pensieri che si fanno di solito nel pensare a una formazione. Il fatto di dare una possibilità più aperta al gruppo di fronte a un impegno così ravvicinato di partite secondo me può essere solo positivo, comunque vada il risultato della partita, perché poi comunque si gioca dopo soli tre giorni, e quindi delle scelte comunque sei costretto a farle, a prescindere, anche dopo. E quindi io credo che in questo momento bisogna mantenere identità, puntare sui punti che in questo momento stanno dando più garanzie, però al contempo se ci sono dei giocatori in rosa che a mio avviso sono sullo stesso livello di quelli che stanno giocando nel modo e nei tempi giusti bisogna dar loro la possibilità di esprimersi perché è troppo presto per avere delle idee troppo chiuse. Altrimenti, come ho detto prima, il rischio è che ci si trovi a un certo punto ingolfati e poco produttivi, e con un gruppo con distanze troppo grandi tra i protagonisti, che è una cosa che non voglio”.

Sul momento dei biancorossi, fatto di quattro vittorie di fila. “Il momento non è così perfetto, il momento è perfetto sul piano dei risultati perché sul piano delle prestazioni noi dobbiamo riuscire a giocare partite tipo quella di Gubbio o quella di Chiavari non soffrendo così tanto, e quindi per non soffrire così tanto dobbiamo riuscire a migliorare nella gestione di palla anche in partite di quel tipo, e non soltanto nelle partite in casa. Quindi io penso che alla fine se vogliamo cercare un punto in generale nel quale dobbiamo migliorare è quello della maturità di squadra nella gestione dei momenti, che vuol dire riuscire di più a far bene anche quando l’avversario “spinge”, scegliendo le giocate giuste, quindi andando a farsi fare più falli, tenendo più palla, mantenendo il possesso palla in situazioni in cui solitamente in questo momento non riusciamo a farlo. Questo è un punto. L’altro punto è che la profondità non sempre la sappiamo ancora attaccare al meglio, e anche questo è un obiettivo di crescita, che poi in trasferta spesso viene un po’ esaltato. Penso che bisogna sempre stare attenti nel giudicare i momenti, bisogna avere equilibrio. Ci sono alle volte dei momenti in cui si va benissimo sul campo e magari si raccoglie qualche punto in meno, perché il calcio è fatto anche così, e ci sono dei momenti in cui si raccoglie molto, come nell’ultimo periodo nostro, ma non è che perché si raccoglie molto che tutto vada bene. Bisogna sempre cercare di migliorarsi perché poi sappiamo benissimo che i risultati sono a volte altalenanti, ma il trend di lavoro di una squadra deve essere invece sempre in progressione, quindi dobbiamo concentrarci sulle nostre cose che sappiano non sono ancora ottimali. Magari dentro queste ci mettiamo anche una duttilità tattica, sulla quale stiamo lavorando tanto. Ad esempio prima di Pesaro abbiamo lavorato quasi solo sul 3-4-1-2 per quella che poteva essere l’utilità durante la partita, poi in realtà non ci è servito. Però questo non vuol dire che non ci si sia lavorato, anche in questi giorni. Perché comunque la squadra secondo me deve sempre cercare di evolversi, quando si ferma retrocede a livello di prestazione”.

Chi mancherà domani sera? “Gli assenti sono i soliti più Piscitella. Sicuramente non ancora Sereni, non ancora Allievi, non ancora Mencagli, non ancora Lo Duca. Si è aggiunto Piscitella, anche se di fatto credo che già per domenica dovrebbe esserci, probabilmente anche Mencagli, almeno a disposizione. Mentre per Sereni, Allievi e Lo Duca ce ne vuole ancora un po’”.

Confermerà il trio d’attacco Gabbianelli-Santini-Vano? “Penso che cambieremo un po’ dappertutto, anche se in questo momento davanti stiamo bene. Quindi probabilmente darò continuità sul fischio d’inizio davanti, perché secondo me è giusto così, anche perché non abbiamo poi tutte queste alternative. In questo momento Rosso è un giocatore penso possa fare molto bene 30-40 minuti, non una partita intera. Abbiamo Eyango che stiamo provando lì, che sta facendo anche bene in allenamento, però sono sempre soluzioni che io in questo momento vedo a partita in corso, e quindi sicuramente davanti do continuità. Poi sul resto della squadra qualcosina modificheremo senza perdere identità”.

Ci potrebbe essere un avvicendamento tra i pali? “No, perché io con i portieri ho parlato molto chiaro all’inizio. Ritengo che abbiamo due ottimi portieri, ho fatto una scelta in quel momento lì anche un po’ a sorpresa rispetto alle prestazioni di Galeotti, che erano state comunque positive, perché volevo vedere anche Zaccagno e avevo voglia di verificare quello che in più eventualmente ci poteva dare. La squadra in questo momento sta andando molto bene, per me i portieri vanno gestiti in una maniera diversa rispetto ai giocatori di movimento. Quindi in questo momento sta giocando Zaccagno, ci sarà la partita di Coppa, Galeotti giocherà sicuramente lì. Poi vediamo perché si ragiona sempre di periodo in periodo, ma non di partita in partita”.