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ostaggio un giovane turista

Pochi grammi di fumo non pagati e il sequestro di persona, rischiano 30 anni di carcere

In foto: i carabinieri fuori dalla caserma (repertorio)
i carabinieri fuori dalla caserma (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 18 ott 2022 15:24 ~ ultimo agg. 20 feb 14:48
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L’amico era scappato senza pagare pochi grammi di marijuana e lui era stato tenuto in ostaggio per oltre un’ora da tre giovani spacciatori, che ora dovranno affrontare il processo davanti alla Corte d’Assise di Rimini per sequestro di persona ai fini di estorsione, rapina e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso e, se condannati, rischiano 30 anni di carcere.

A finire in manette lo scorso 23 agosto a Riccione erano stati tre senegalesi, due di 24 anni e uno di 18, residenti tra Milano e Pavia, difesi dagli avvocati Tiziana Casali del Foro di Rimini e Federico De Micheli del Foro di Milano. Vittima del sequestro, invece, un turista 18enne di Busto Arsizio in vacanza a Riccione con un amico, quest’ultimo 24enne.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Riccione, che hanno compiuto gli arresti, l’incontro dei turisti con i tre senegalesi avviene in piena notte davanti a un locale del Marano, lungo la passeggiata del lungomare Goethe. Il terzetto – è la ricostruzione dei militari dell’Arma, intervenuti su segnalazione delle guardie giurate della Vigilar – avrebbe insistentemente offerto della marijuana al più grande dei turisti lombardi, che alla fine decide di acquistare qualche grammo. Solo che invece di pagare quanto pattuito, una volta avuta la droga nella mani, corre via nella speranza che anche l’amico 18enne lo segua. Invece viene bloccato dai pusher e tenuto in ostaggio. Sotto la minaccia di un coltello a scatto è costretto a seguirli in vari spostamenti per un’ora e mezza: “Ora, fino a quando il tuo amico non torna coi soldi, tu resti con noi”.

Al 18enne viene anche sottratto l’Iphone 11, che è costretto a sbloccare in modo che i senegalesi possano contattare l’amico fuggito per mettergli pressione così da tornare con il denaro. A notare per primi qualcosa di strano sono le guardie giurate della Vigilar, attirate verso le 2.40 da tre ragazzi di colore che circondano all’altezza dei Bagni 124 e 125 un giovane presumibilmente italiano. Immediato l’allarme ai carabinieri del Radiomobile di Riccione che rintracciano i senegalesi e liberano l’ostaggio. Dopo aver raccolto varie testimonianze e visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza, ricostruiscono nei dettagli l’accaduto e arrestano in flagranza i tre senegalesi. Nelle tasche di uno di loro, già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Milano, trovano tre grammi di cocaina, due di marijuana e cinque di hashish.

I due 24enni e il 18enne sono ancora in carcere e il 19 dicembre dovranno comparire in tribunale a Rimini, davanti alla Corte d’Assise, per l’inizio del processo, dopo che il fascicolo era finito per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. In caso di condanna, rischiano delle pene severissime, che vanno dai 25 ai 30 anni di reclusione.