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Ortofrutta italiana. Per il caro energia prezzi alle stelle e prodotti fuori mercato

Indino a Madrid

Frutta e ortaggi spagnoli e portoghesi, diretti competitor dei prodotti italiani, costano molto meno e il made in Italy rischia, anche se di qualità più alta, di restare fuori dai mercati internazionali, a causa del caro energia. E’ la sintesi della riflessione del presidente del CAAR di Rimini Gianni Indino, che nei giorni scorsi insieme ad una delegazione del Centro Agro Alimentare Riminese è stato a Madrid alla fiera Fruit Attraction. “Abbiamo compreso una volta di più – spiega Indino – come nel nostro Paese i costi dell’energia lievitati stiano incidendo pesantemente sulla competitività delle nostre aziende e dei nostri prodotti, che rimangono quelli di maggiore qualità, ma anche di maggiore costo dovuto ai rincari su tutta la filiera, dalla produzione al trasporto. Una situazione che non potremo portare avanti a lungo per non uscire dal mercato internazionale. La Spagna e il Portogallo, nostri competitor per le esportazioni, hanno costi di gran lunga inferiori per l’energia. Per il gas si sono staccati dalle quotazioni di Amsterdam e hanno storici approvvigionamenti dall’Algeria, mentre per l’energia elettrica possono sfruttare una buona quantità proveniente da fonti rinnovabili interne. Questa loro politica energetica permette di avere costi nettamente inferiori ai nostri e il rischio tangibile per il prodotto italiano è di rimanere invenduto nonostante la qualità. È suonato l’allarme rosso”.

Sul fronte del contenimento dei costi Indino spiega anche come il CAAR, che si trova con bollette di 3-volte più alte dello scorso anno, stia cercando nuove strade: “aspettiamo il decreto del governo per iniziare la messa a punto della comunità energetica madria che verrà attuata con i fondi del Pnrr e che vedrà una produzione complessiva di 2 megawatt di energia, di cui 1 per la struttura. Sempre in ottica di risparmio, inizieremo in questi giorni la sostituzione delle vecchie lampade con altre di nuova generazione a basso consumo con un risparmio energetico tra il 50 e il 60%. Fortunatamente ci eravamo già attivati per alcuni passaggi di contrasto al caro energia, a cominciare dai pannelli fotovoltaici, e oggi possiamo dire di avere avuto lungimiranza in questo investimento“.

E’ urgentissimo che il governo intervenga per calmierare il prezzo dell’energia e che, come fa quello spagnolo, si interessi maggiormente del settore ortofrutta, sia dalla parte del produttore, sia del distributore. Non possiamo diventare gli ultimi della lista per gli acquisti nonostante qui si producano i migliori prodotti ortofrutticoli al mondo”.

Un altro affondo Indino lo fa sulle fiere di settore: “Fruit Attraction dimostra come la Spagna stia facendo sistema intorno a questa fiera, che ha ulteriormente consolidato un sistema Paese che supporta e rafforza il suo settore dell’ortofrutta, mentre da noi assistiamo ad esempio alla sovrapposizione di fiere nello stesso periodo, mettendo in evidenza una mancanza di regia che crea forti difficoltà alle nostre aziende”.