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reati in calo del 35%

Il piano di Riccione contro le baby gang: più controlli, aree filtro e cani antidroga

In foto: Alcuni controlli della polizia Locale di Riccione in piazzale Roma
Alcuni controlli della polizia Locale di Riccione in piazzale Roma
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 5 ott 2022 15:31 ~ ultimo agg. 7 ott 17:20
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Potenziamento del servizio di pattugliamento serale e notturno, creazione di aree filtro tra stazione dei treni e capolinea degli autobus, capillare presidio del territorio, impiego di metal detector e unità cinofile e disgregazione dei gruppi più numerosi di giovani, quelli ritenuti potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico. Sono questi i segreti del successo nella lotta alla baby gang che la polizia Locale di Riccione ha reso noti al termine di un’estate segnata da un calo generale dei reati pari al 22% e addirittura del 35% per quanto riguarda quelli commessi da minorenni.

Nel 2022 sono stati quasi cento in più (626) i servizi di pattugliamento del territorio riccionese operati dagli agenti guidati dal vicecomandante Isotta Mancini rispetto allo scorso anno (529). Particolarmente significativo l’incremento del numero delle divise impiegate la sera nei mesi caldi dell’estate. In luglio si è passati da 174 del 2021 a 204 quest’anno e in agosto da 170 a ben 225. Quasi raddoppiati, da 9 a 17, i servizi di pattugliamento notturni.

Controlli alla fermata del bus

“Gli equipaggi della polizia Locale di Riccione, durante tutti i fine settimana estivi, anche attraverso l’impiego dell’unità cinofila e del metal detector portatile, hanno presidiato l’area esterna della stazione ferroviaria con l’obiettivo di intercettare i principali treni in arrivo, in particolare dal nord, con i quali numerosi giovani raggiungono Riccione abitualmente nelle ore serali – spiega la vicecomandante Isotta Mancini -. I controlli, svolti anche in collaborazione con la Polfer per l’interno della stazione ferroviaria, hanno permesso di offrire l’immagine di una città sicura e controllata garantendo prevenzione e contrasto a potenziali fenomeni illeciti”. 

Gli equipaggi sono stati dislocati in maniera strategica a partire dalla stazione ferroviaria, lungo viale Ceccarini e fino a piazzale Roma. “Lungo questa direttrice sono state posizionate tre ‘aree filtro’ con punti di controllo: uno in particolare è stato disposto in piazzale Curiel, capolinea degli autobus di linea. Sui lungomari, sia in direzione porto che verso piazzale San Martino, è stato costante il pattugliamento in moto, ad alta visibilità, che ha consentito di avere un presidio costante nell’area adiacente alla spiaggia: l’utilizzo delle luci blu ha rappresentato un richiamo e al contempo un deterrente lungo tutta la passeggiata“, aggiunge la vicecomandante.

La polizia Locale di Riccione

Le baby gang si costituivano in gruppi spontanei aggregandosi una volta raggiunta Riccione, e non già dalle città di origine. Raggiunta la stazione e le altre aree centrali i piccoli gruppi di giovani spontaneamente si ‘cercavano’ addensandosi in gruppi omogenei per nazionalità di provenienza: Nord Africa, Africa equatoriale, America Latina e stati balcanici. “L’impiego perseverante – riferisce ancora il comando della Polizia locale – dell’unità cinofila e del metal detector portatile, ha permesso attraverso il passaparola che avveniva tra i giovani di prevenire la detenzione di sostanze stupefacenti e di strumenti atti ad offendere, spesso utilizzati in queste particolari dinamiche di gruppo giovanile”.

La strategia operativa è stata quella di frantumare e disgregare i giovani in gruppi più piccoli, rendendoli quindi più fragili e inoffensivi. “La scomposizione avveniva spontaneamente al passaggio nei diversi ‘filtri di controllo, dove la verifica dei documenti di identità di ogni singolo gruppo, richiedendo un lasso di tempo anche prolungato, dissolveva le aggregazioni di giovani in maniera spontanea“.

“Abbiamo voluto privilegiare il controllo del territorio in tutte le sue sfaccettature più a rischio. E i risultati ci hanno dato ragione”, sottolinea Oreste Capocasa, assessore alla Sicurezza del Comune di Riccione. Il lavoro capillare fatto dalla nostra Polizia Locale si va ad affiancareai dati emersi dalla Prefettura. Un lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e i nostri agenti che ha portato importanti risultati”, commenta Daniela Angelini, sindaca di Riccione.