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Rincari: timori, misure, proposte

Bollette. Aziende: riscaldamento giù e listini su. Regione: pacchetto antirincaro

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 18 ott 2022 16:50
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C’è chi rivede i turni di lavoro, chi pensa di ricorrere allo smart working: di certo due aziende su tre vogliono ritoccare il listino prezzi e hanno deciso di abbassare il riscaldamento. Sono gli escamotage che le imprese romagnole associate a Confindustria Romagna hanno intenzione di utilizzare per far fronte al caro energia e all’aumento dei costi delle materie prime e che emergono da un’indagine condotta a metà ottobre tra gli associati di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Al sondaggio hanno risposto un centinaio di attività di ogni settore e dimensione, che nel terzo trimestre del 2022 hanno subito un rincaro dei costi energetici del +185% e delle materie prime del +44%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ecco dunque che il 69% di chi ha risposto dice che aggiornerà il listino prezzi, il 52% che interverrà sull’efficientamento energetico e il 14% che rafforzerà i rapporti tra le filiere. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il 63% delle imprese dichiara di aver ridotto o prevede di ridurre la temperatura in uffici e stabilimenti. Diverse aziende stanno inoltre rivedendo gli orari (10%) e i turni (11%). A questo proposito anche il ricorso allo smart working, già testato durante la pandemia, viene ritenuto uno strumento valido (17%) insieme al monitoraggio degli sprechi (17%). Tuttavia le imprese romagnole si mostrano “piuttosto resilienti”, si legge nel riassunto delle ricerca: l’82% dichiara di mantenere i programmi di investimento, una piccola parte modificherà i piani iniziali a favore di investimenti sull’autonomia energetica e le fonti rinnovabili, e solo il 5% non intende fare investimenti.

Intanto Regione Emilia Romagna e parti sociali condividono un pacchetto di misure per ridurre l’impatto del caro-energia sulle famiglie e aiutare le imprese in difficoltà. Il primo obiettivo concordato è concludere l’iter del nuovo piano energetico, già approvato dalla giunta e ora inviato all’Assemblea legislativa, ma anche accelerare sulle comunità energetiche, mentre entro fine mese sarà costituita una task force che dovrà semplificare, omogeneizzare e accelerare i procedimenti autorizzativi per impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biometano da scarti eccetera). Allo stesso tempo, fa sapere la Regione, si procederà alla stabilizzazione e semplificazione del quadro normativo regionale, “operando una revisione in materia di fonti rinnovabili per facilitare la diffusione degli impianti“. Anche in questo caso, nei prossimi giorni sarà attivato un tavolo specifico per approntare una proposta organica. Previsto anche il coinvolgimento delle multiutilityper una governance partecipata attraverso cui realizzare investimenti per la riconversione energetica e rafforzare il rapporto col territorio e la responsabilità sociale”. Entro novembre 2022 saranno poi emanati i primi bandi regionali a sostegno alle comunità energetiche rinnovabili, della riqualificazione energetica, per l’utilizzo di fonti rinnovabili e l’adeguamento sismico di edifici pubblici, nonché per Pmi e Terzo settore con analoghe finalità. Infine, previsti l’avvio di una gara per la scelta del gestore di un Fondo energia rivolto alle imprese, con l’obiettivo di garantirne la massima capillarità in rapporto alle diverse tipologie di impresa e l’applicazione del previsto accordo con cassa depositi e prestiti per il lancio di obbligazioni verdi). Per quanto riguarda le richieste al Governo, oltre alla moratoria per la restituzione delle quote degli ammortamenti dei mutui per garantire liquidità a imprese e famiglie, vengono richieste “misure straordinarie per ammortizzatori sociali a favore delle diverse categorie di imprese“, aiuti straordinari di Stato e un’accelerazione sull’emanazione dei decreti ministeriali per definire le aree idonee agli “impianti verdi”, per incentivi al fotovoltaico, per sostenere le comunità energetiche rinnovabili e l’accelerazione di misure annunciate dal Pnrr su idrogeno in aree industriali dismesse. Inoltre, il tavolo regionale ha richiesto al Governo la “promozione di modelli di comunità energetica che valorizzino la forma cooperativa; piena attuazione della normativa in merito alla tassazione degli extraprofitti, anche in relazione alle nuove disposizioni europee; stabilizzazione della misura di riduzione dell’Iva al 5% e relativa estensione anche all’energia elettrica; accelerazione dei tempi di rilascio dei permessi e di connessione alla rete degli impianti fotovoltaici e ammodernamento delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica“. Infine, tra le richieste, “maggiore trasparenza sui costi per l’acquisto di energia e gas; disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quello del gas nonché rafforzamento del credito d’imposta per le imprese non energivore e, in caso di interruzione delle forniture, autorizzazione per l’utilizzo temporaneo di combustibili diversi dal gas metano nei processi produttivi“.