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+11% di denunce

Sicurezza sul lavoro. Cgil: aumentano gli infortuni, provincia in controtendenza

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 1 set 2022 12:23 ~ ultimo agg. 14:39
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La Cgil lancia l’allarme sicurezza sul lavoro. Da gennaio a luglio le denunce d’infortunio con esito mortale nella provincia di Rimini sono state tre rispetto alle due dello scorso anno, in controtendenza coi dati nazionali e regionali che registrano un calo di vittime (da 677 a 569 e da 62 a 50). Scorporando i dati riminesi dall’Osservatorio regionale Permanente della Cgil emerge un aumento dell’11% delle denunce di infortuni: sono state 2.776 in 7 mesi rispetto alle 2.491 dello stesso periodo 2021. L’85% si registra nel comparto Industria e Servizi e in particolare nei settori delle costruzioni, del commercio, della sanità e assistenza sociale. Emergono poi percentuali raddoppiate nel trasporto e magazzinaggio e nell’alloggio e ristorazione. Per un infortunio su tre non è possibile invece determinare il settore di appartenenza. Crescono nel 2022 anche le denunce di malattie professionali: tra gennaio e luglio sono state il 21% in più dello scorso anno. Le patologie più frequenti sono quelle legate al sistema nervoso e le malattie dell’orecchio e del sistema osteomuscolare. Numeri che portano la Cgil riminese a denunciare le forti criticità del territorio, ancora una volta maglia nera per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il sindacato si sofferma in particolare sui settori portanti dell’economia riminese, “alloggio e ristorazione” e “trasporto e magazzinaggio”, evidenziando l’assenza spesso dei tempi di riposo, i ritmi intensi della prestazione e la precarietà dei contratti e, in alcuni casi, lo scarso rispetto delle norme di sicurezza. Per la Cgil si fa ancora troppo poco per prevenire e ridurre i rischi. E questo lo testimonia anche l’aumento delle denunce di malattie professionali.
Cosa fare? La segretaria confederale della Cgil riminese, Francesca Lilla Parco, chiede di rispettare gli impegni assunti nel Patto Provinciale per il Lavoro e il Clima dove uno degli obiettivi è aumentare la qualità del lavoro in termini di salute e sicurezza. Per farlo serve però, dice, la collaborazione e la volontà di ciascuno dei firmatari, così come nel Piano Regionale di Prevenzione 2021 – 2025 che definisce un modello territoriale partecipativo in grado di organizzare in modo sinergico l’attività di assistenza e supporto con quella di vigilanza e prevenzione. Insomma, la strada per l’atteso salto di qualità c’è ma ora è necessario seguirla senza scorciatoie.