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Riccione: tanti cantieri in stallo e milioni per completarli

la conferenza stampa con sindaca, assessori e dirigenti di settore

A che punto sono i cantieri per scuole e altre opere pubbliche a Riccione? Una domanda a cui ha cercato di rispondere la nuova amministrazione riccionese, in una conferenza che ha visto insieme sindaca, assessori e dirigenti di settore. Il quadro non è dei più rosei: a fronte di tanti cantieri aperti e partiti nei mesi scorsi, diversi sono in stallo, con ditte inadempienti o con poche maestranze e con costi che stanno lievitando a causa degli aumenti delle materie prime, che in alcuni casi non arrivano proprio. Sono diversi i contratti con le aziende che vanno verso una risoluzione.

Una situazione – hanno spiegato i nuovi amministratori – per cui stiamo cercando con fatica di ricorrere ai ripari, ma con non poche difficoltà, anche perché per le opere che hanno avuto finanziamenti dal PNRR, dai ministeri e dalla regione ci sono tempi stringenti che è difficile riuscire a rispettare“.

Capitolo strade e riqualificazioni: “In campagna elettorale, la passata amministrazione ha fatto partire, contemporaneamente, decine di cantieri che non solo hanno ingolfato le ditte che sono in estremo ritardo nelle consegne, ma che hanno anche drenato le risorse che erano previste per più annualità“. E il caso, ad esempio, della manutenzione delle strade e la riqualificazione dei quartieri previsti da un accordo quadro, siglato l’anno scorso per 5 milioni di euro, per 3 anni +1. Il finanziamento totale è già stato in gran parte usato e il cantiere nel quartiere Spontricciolo, che si sarebbe dovuto concludere a metà settembre, è in affanno, tanto che la nuova amministrazione ha previsto di subappaltare parte dei lavori per avere tre squadre operative dalla settimana prossima.

Mancano anche, nell’anno corrente, le coperture finanziare per la seconda parte di altri cantieri: via Bologna- via Cortemaggiore (manca la tranche dalla piazza al porto) e Riccione 2.

Dei circa 1,7 milioni di euro per la manutenzione straordinaria ne rimangono 100.000, per cui, annuncia, in futuro le risorse verranno aumentate, sebbene con una diminuzione della quota di maggiorazione in capo a Geat. Inoltre si procederà per “due tronconi, statale e altre strade in base non più a scelte arbitrarie” ma ai criteri basati su livello di difficoltà e di traffico. I cantieri aperti, lamenta Imola, sono “quasi tutti in ritardo e vanno avanti con poche maestranze“. L’obiettivo è completare le asfaltature e la piantumazione di oltre 300 alberi tra fine ottobre e novembre.

Capitolo scuole: buone notizie per la scuola Catullo e per la scuola di via Capri, anche se con alcune preoccupanti incognite. Nella prima si sta posando il prato e la maestre sono già al lavoro per iniziare l’anno scolastico, ma c’è un grosso punto interrogativo sul contributo da 1,2 milioni di euro del MIUR. “La scuola è stata realizzata in leasing in costruendo, per cui la superficie sarà di proprietà del comune tra 20 anni – spiega l’assessore al Bilancio Christian Andrucciolima un dirigente del Ministero ha ipotizzato che il non essere già proprietari potrebbe mettere in dubbio il finanziamento. Ci siamo subito attivati per evitarlo“. Per la seconda, dal 15 settembre aule pronte ad accogliere gli alunni della primaria, in fase di completamento palestra e mensa (entro fine mese). Tasto dolente l’esterno e il parcheggio: “la passata giunta – afferma l’assessore ai lavori pubblici Simone Imolasi era “dimenticata” di mettere nel piano esecutivo la parte esterna compresa di fogne e il parcheggio su via Tre Baci (cosa che invece non era sfuggita agli uffici): stiamo correndo ai ripari e le opere sono subito state messe in cantiere con appalti diretti ad altre ditte“.

Il grosso punto interrogativo riguarda la scuola Panoramica. Il cantiere è fermo. La palestra è completata ma va collaudata e la ditta appaltatrice è in concordato preventivo. “Appena il collaudo sarà eseguito si procederà alla risoluzione del contratto con l’azienda che aveva applicato un ribasso del 25% sulla base d’asta e, viste anche le fatiche del periodo, non è riuscita a portare avanti l’opera (manca il legno che è il materiale principale)” hanno spiegato amministratori e dirigenti. Per la scuola, che negli anni ha passato diverse traversie, non è al momento possibile fare alcune previsione di chiusura lavori. “C’è forte disagio per la mancata promessa sulla scuola via Panoramica – afferma il sindaco con una punta polemica nei confronti della passata amministrazione –, si dovevano dare meno disagi e più risposte alle famiglie”. Cantiere fermo e contratto da risolvere, anche per la palestra di via Ionio, a causa dell’abbandono da parte dell’impresa. La copertura è stata chiusa in emergenza durante l’estate anche per evitare l’ammaloramento delle strutture interne in legno e si ripartirà con ditte locali per completare l’opera entro fine dell’anno.

Sul tema scuole c’è una ulteriore riflessione: “Siamo partiti con non poche preoccupazioni – spiega l’assessore alla scuola e vicesindaca Sandra Villavisti i tanti cantieri ancora in fieri. Si lavora alla logistica per la prima campanella tra trasporti e servizi e ci auguriamo che tutto fili lisci. Inoltre già da anni andava fatta una pianificazione più razionale legata alla demografia. I bimbi stanno calando e già quest’anno, senza la Panoramica, avremo 15 aule inutilizzate. Certamente useremo questi spazi per tante attività, però la programmazione sarebbe dovuta essere diversa“. Il timore, sottotraccia, è che tra qualche anno ci sarà un’altra scuola nuova, ma non ci saranno bimbi che ne avranno bisogno.

Sindaco e assessori hanno fatto il punto anche sulle altre opere in essere.

Museo del territorio: il cantiere, dopo le opere iniziali e i lavori alle fondazioni, è fermo da mesi. La giunta sta lavorando per farlo ripartire, anche perché ci sono gli 1,2 milioni di euro, che, tramite la regione, arrivano dall’Europa per cui è richiesta chiusura e rendicontazione a marzo del 2023 (al momento ottenuta una proroga a giugno). L’opera è stata anche candidata a fondi del PNRR per 500mila euro. La ditta appaltatrice ha avuto un acconto del 30% dell’importo, ma ha fatto ben poco: “stamattina c’erano due operai, ma sono mesi che non si vede nessuno – spiega ImolaL’obiettivo è ripartire o con loro oppure con un’altra ditta. I costi delle materie prime hanno cominciato a lievitare proprio quando il cantiere è partito e questo l’ha mandato subito in crisi“.

Spazio Tondelli: il cantiere va a rilento, anche perché, durante gli scavi, sono emersi gravi problemi sui pilastri e quindi è stata necessaria una riprogettazione. Ora si è nella fase di passaggio tra la parte strutturale, gestita dai lavori pubblici del comune, a quella per impiantistica, infissi, arredi in mano a Geat. Si stima la conclusione per la primavera del 2023. Che ne sarà, quindi, della rassegna teatrale invernale?Useremo gli altri spazi cittadini – spiega la vicesindaca Villama stiamo anche pensando a qualche idea creativa che vi sveleremo presto“.

Ex Mattatoio: dopo qualche intoppo è partita e sarà completata la demolizione del vecchio stabile. Il progetto a scopo sociale, previsto in quell’area, è stato ammesso dal PNRR ad un contributo da 5 milioni di euro, ma l’opera ne costava, prima dei rincari, 8,1 milioni. “Ci aspettiamo un aumento dei costi – spiega Imola di almeno altri due milioni e quindi non solo vanno reperiti i 3 milioni mancanti ma molti di più“. Anche perchè anche su questa opera ci sono i tempi stringenti dettati dall’Europa per la chiusura: 2026. “Spesso veniamo accusati – ha aggiunto la sindaca Daniela Angelini di non voler proseguire con i progetti dalla passata amministrazione. Su quello dell’ex Mattatoio posso dire che è nostra intenzione portarlo avanti con forza“.

Colonia Reggiana: la precedente amministrazione aveva presentato un progetto preliminare dell’architetto Piervittorio Morri, per un costo di 12 milioni di euro. Non c’era, però, nessuna copertura di spesa e la nuova amministrazione si è attivata per inserirlo in un bando della cassa depositi e prestiti che prevede un finanziamento per la riqualificazione di 12 immobili in Italia, in cambio di un diritto di superficie di 70 anni. “Non sarà facile vincere il bando – spiegano gli assessori Imola e Andruccioli – perché gli immobili scelti sono pochi e perché saranno privilegiate le aree del sud Italia“.

E i masterplan per il porto, distretto Ceccarini e il progetto di piazza Unità che fine faranno? “Riqualificare quelle aree – spiega la sindaca – è un punto centrale del nostro mandato, con quelle “visioni” o con altre. L’importante sarà ripartire dal confronto con residenti e operatori e fare un percorso partecipativo, perché è un passaggio imprescindibile per progetti così importanti della nostra città“. Per il porto giù in questa annualità erano messi a bilancio 3 milioni di euro.