Una sorta di sanatoria per autorizzare la permanenza di alcuni parti abusive ma la cui rimozione potrebbe pregiudicare la struttura portante. Un iter che è a buon punto e che potrà finalmente permettere, tra la primavera e l’inizio della prossima estate, una prima apertura dell’ex Delfinario, chiuso dal 2017, nella sua nuova veste di ospedale delle tartarughe, aperto a pubblico e scuole, in attesa di procedere poi alla riqualificazione completa. Lo hanno spiegato oggi l’assessore Montini e i rappresentanti di Club Nautico e Fondazione Cetacea, le realtà che hanno ottenuto la concessione della struttura, in una conferenza stampa.
In settimana si è tenuto un incontro a cui ha partecipato anche il sindaco, Jamil Sadegholvaad che ha portato novità. “Per la ristrutturazione dell’ex delfinario ci risvolti positivi– spiega la Montini- che consentiranno nei prossimi mesi la sua apertura per l’utilizzo da parte di Fondazione Cetacea, sarà così possibile accogliere e curare tartarughe, che poi verranno liberate in mare, come fa sempre la Fondazione”. E ciò porterà anche all’attesa riqualificazione della struttura nell’ottica della rigenerazione urbana su cui “la nostra città sta investendo tanto”, sottolinea l’assessore. Fondazione Cetacea e Club Nautico hanno presentato “un progetto di vanto per la struttura darà lustro alla nostra città e anche la possibilità di visita e fruizione del centro per cittadini e turisti in un punto strategico di Marina centro”.
Durante i lavori e con la demolizione delle aree abusive della struttura, sono emerse delle criticità. “Il percorso è ancora molto tortuoso- conclude- ma le principali criticità sembrano essere superate”.
“I concessionari dovranno presentare delle richieste di modifica del progetto preliminare che riguardano gli spazi interni e che consentiranno una loro migliore fruizione”. Si procederà a una ‘sanatoria’, per mantenere alcune parti di cui era in un primo tempo previsto l’abbattimento, ma la deroga “è consentita– precisa la Montini- in casi in cui la demolizione di alcuni parte crei pregiudizio a struttura originaria”.
L’apertura di quello che sarà il Quartier generale della Fondazione Cetacea è auspicato per Pasqua, o al più tardi inizio giugno. Il nuovo centro recupero potrà contare su 12 vasche, in cui ospitare e curare altrettante tartarughe grazie alla presenza h24 di un laboratorio veterinario specializzato. Il centro non sostituirà, ma si aggiungerà a quello di Riccione della Fondazione, per potenziare anche la capacità di salvataggio degli animali marini che sempre di più sono a rischio nell’Alto Adriatico, vittime per lo più degli effetti della pesca a strascico. La Fondazione, riconosciuta come ente di ricerca dallo Stato, si porta una dote di 120 volontari, 54 soci, più di 800 tartarughe salvate negli ultimi 10 anni e oltre 30 mila visitatori che ogni estate visitano la sua sede di Riccione.
“Siamo già nell’ottica di duplicare la presenza della Fondazione e le sue attività – spiega Sauro Pari della Fondazione Cetacea– Riccione sarà la sede dell’educazione ambientale e Rimini quella per il grande pubblico e i grandi eventi-progetti”. “Portiamo a Rimini un’eredità importate e visibilità sui progetti di ricerca scientifica sul mare”.
Il progetto condotto con Club Nautico è sicuramente “l’obiettivo più grande mai intrapreso dalla Fondazione”.
Punto di partenza è un contributo di 50.000 euro della Regione per l’acquisto delle vasche e dei primi impianti. Ma per portare a termine quella che è la “prima fase” e consentire l’avvio della struttura, è stata avviata una campagna per la raccolta fondi on-line, a cui possono partecipare tutti e che si rivolte in particolare ai riminesi. Per partecipare www.produzionidalbasso.com. La raccolta terminerà il 31 dicembre ed entro quella data saranno organizzate diverse iniziative in città – eventi e cene di beneficenza. “Tutto quello che sarà incassato verrà investito per rendere possibile l’apertura entro il 2 giugno – concludono i promotori – speriamo nel contributo dei riminesi e delle aziende del territorio”.