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Le associazioni consumatori si appellano ad Hera, Regione e Comuni

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 23 set 2022 17:48
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Le associazioni dei consumatori dell’Emilia Romagna lanciano una serie di proposte a multiutilities, Regione e comuni. Negli ultimi mesi infatti la situazione dei prezzi, invece di migliorare o stabilizzarsi, è, al contrario, esplosa con aumenti di energia elettrica e gas che si collocano, al mercato libero, tra il 400% e il 700%. In attesa di valutare gli effetti del nuovo Decreto Aiuti, le associazioni hanno deciso di pressare le istituzioni locali.

Alle Multiutilities Hera, Iren, Aimag chiedono:
. di ripartire immediatamente nel confronto a tutto campo, dal monitoraggio della situazione all’implementazione delle misure a favore degli utenti;
. di prolungare la rateizzazione, a prescindere dalle decisioni del Governo, fino all’aprile del 2023, mantenendo le attuali regole e prevedendo, da parte di IREN, la cancellazione degli interessi di mora.
. Nel periodo novembre-marzo, per le fasce di reddito ISEE almeno fino a 20.000 euro, o per coloro che hanno perso il lavoro, sono collocati in cassa integrazione o hanno sospeso o cessato una piccola attività economica, chiediamo di sospendere i distacchi, compreso quello del servizio idrico.
. Per alcune attività di carattere sociale, come empori alimentari, mense gratuite, ricoveri notturni gratuiti, chiediamo di azzerare o ridurre notevolmente (almeno dell’80%) le bollette di gas e energia elettrica per i mesi di novembre , dicembre, gennaio e febbraio.
. Per il teleriscaldamento chiediamo di innalzare la soglia ISEE almeno a 20.000 € per avere diritto al bonus che a sua volta chiediamo di portare a 1000 €.
. Infine a tutte le multiutilities viene chiesto di adottare politiche commerciali inappellabili e politiche tariffarie ispirate maggiormente a criteri di carattere sociale; così come all’utilizzo dei
dividendi e degli extra profitti a favore degli utenti.

Regione Emilia Romagna
Fino ad ora, scrivono le associazioni, la Regione non ha previsto interventi specifici a favore dei cittadini delegando in toto al governo o agli enti locali ma, a fronte dell’aggravarsi dell’emergenza, diventa necessario che essa assuma un ruolo attivo, anche attraverso la istituzione di un confronto permanente, come è avvenuto durante la fase acuta della pandemia Covid. I consumatori chiedono l’istituzione di fondi destinati a categorie sociali con situazioni di particolare criticità (la cui gestione può avvenire attraverso i
Comuni), misure di sostegno al terzo settore, il coinvolgimento, anche per il loro ruolo di divulgatori, delle associazioni dei consumatori nella task force sulle energie rinnovabili e nel tavolo
comunità energetiche.

Comuni
Ai comuni che ospitano impianti di teleriscaldamento viene chiesto di farsi promotori verso i gestori della richiesta di ricalcolare le tariffe in base ai reali costi di produzione e altresì sostenere un adeguamento dei bonus e della scontistica agli utenti.
Ai Comuni le associazioni chiedono anche di destinare parte dei dividendi – almeno la quota eccedente la media degli ultimi anni – delle multiutilities di cui sono soci, a misure di contrasto della povertà energetica e per l’efficientamento energetico delle abitazioni dei cittadini a basso reddito. Viene poi richiamata la recente Legge regionale sulle Comunità energetiche come punto di riferimento per sviluppare questa nuova modalità di produzione e consumo dell’energia elettrica e ad ogni comune si chiede di
iniziare a lavorare a un vero e proprio piano comunale di sviluppo delle Comunità energetiche. Infine le associazioni invitano gli enti locali a predisporre, per la tariffa dei rifiuti, incrementi della
scontistica e forme flessibili di pagamento.

Ultima richiesta a tutte le istituzioni: un’immediata apertura del confronto con il coinvolgimento anche delle province.

La nota è firmata da Rosa Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori