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Post voto in casa Lega

L'analisi di Zoccarato (Lega): basta marketing, tornare a imporre nostra linea sui temi

In foto: Matteo Zoccarato
Matteo Zoccarato
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 28 set 2022 11:27
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Le urne hanno consegnato al centrodestra una netta vittoria. Ma all’exploit di Fratelli d’Italia ha fatto da contraltare la performance deludente della Lega scesa al 9% dei consensi. “Un magro risultato” lo definisce il consigliere riminese del Carroccio Matteo Zoccarato che affida a Fb il suo commento sul voto. “Vince il centrodestra – scrive – nonostante il suo (oramai ex) leader Matteo Salvini, per anni sia stato indicato come nemico pubblico numero 1, a livello nazionale se non mondiale. Media, influencer, artisti, giornali, e anche la giustizia. Bombardamento no stop H24. Il risultato? Il voto si è spostato ancora più a destra. Contenti loro, contenti tutti. Contenti noi sicuramente; finalmente un Governo solido (a prescindere dallo schieramento ), in grado di prendere decisioni in maniera rapida, e non diluita per accontentare tutti“. Zoccarato evidenzia poi i risultati positivi dei partiti “anti-Draghi”: “Fratelli d’Italia (da sempre all’opposizione) e 5 Stelle (che hanno staccato la spina). Se ci aggiungiamo anche la Lega, che ha fornito un sostegno sempre scettico, ed i partitini anti-sistema, più del 60% del paese ha chiaramente bocciato il governo uscente, e la relativa gestione delle varie emergenze (non contiamo gli astenuti). Nonostante il favore dei Mass Media nostrani e mondiali. Emblematico“. Da consigliere comunale al secondo mandato, l’esponente del Carroccio dice la sua anche sull’esito del voto circoscritto a Rimini dove “si conferma – spiega – il fenomeno che oramai imperversa da diversi anni (tranne, puntualmente, alle amministrative): Rimini è una città di centrodestra.
Uno schiaffo a chi pensava che Gnassi avrebbe avuto la forza di invertire questo trend, a lui stesso in primis, che ha passato l’ultimo mese a insultare tutti a destra e a manca come suo solito: abbiamo scoperto che il Re è nudo, e neppure lui, perfino a casa sua, è imbattibile” . “Una dolce carezza – aggiunge ironicamente  ai politologi di casa nostra, che davano per spacciato Jacopo Morrone, la cui candidatura avrebbe condotto il centrodestra alla debacle; non vince, ma stravince con più di 14000 voti di vantaggio, nonostante tutto e tutti. Eh ma quando si vince, i meriti sono degli altri…“. Non può mancare poi una analisi del calo di consenti da parte della Lega. “Non possiamo ovviamente essere soddisfatti di questo 9% scarso – scrive Zoccarato – Che fa ancora più male perché determinato dal crollo di consensi al Nord; emblematico ma che deve far pensare.
A differenza di tanti, non imputo questa emorragia di consensi al sostegno del Governo Draghi che io personalmente, ho condiviso sin dall’inizio. Carente è stata piuttosto, la capacità di trasmettere il messaggio contenente i motivi di questa permanenza, e la relativa importanza. Chi è che crede che, se oggi in Italia non imperversa lo Ius Soli, o lo Ius Scholae, o la Patrimoniale, o la liberalizzazione delle droghe leggere, e altre porcate varie, il merito sia della presenza della Lega all’interno del governo uscente? Solo i più attenti ai lavori purtroppo; dai più, questo “sacrificio” non è stato colto. L’emorragia – prosegue – era già partita da prima comunque. È da qualche anno che ho una fastidiosa percezione: spesso si è cercato il consenso seguendo politiche di marketing, piuttosto che cercare di imporre e difendere una propria linea sui vari temi. La prima strada ti concede frutti in poco tempo, ma nel medio periodo la terra si sterilizza. Con la seconda, seppur investendo tempo e fatica, consolidi i risultati, anche a lungo termine. E su questo quindi dovremo tornare a lavorare“.
Il futuro della Lega sarà sempre sotto la guida di Matteo Salvini? Zoccarato ammette che “quando si perde, il leader è sempre il primo responsabile, e la cosa più semplice da fare è sostituirlo“. “Ma – aggiunge – se è vero che abbiamo dimezzato i consensi negli ultimi 2 anni, è pur vero che li abbiamo quintuplicati nello stesso lasso di tempo 2 anni prima. Sia chiaro, un grande partito non può aver paura di cambiare i propri leader (basta guardare il PD), ma personalmente non credo sia questo il momento, specialmente se il messaggio è stato recepito“.
Questo complesso momento della Lega può essere però per Zoccarato una opportunità di ripartenza “perché grazie agli ottimi accordi stretti prima delle elezioni, ci ritroviamo a Roma con un notevole pacchetto di parlamentari, i quali ci permetteranno di incidere nelle decisioni del nuovo governo. E la Lega ha già dimostrato in passato che, a differenza degli altri partiti, è perfettamente in grado di portare a casa consensi pur governando. E allora portiamo a casa i temi a noi cari: Pensioni, Flat Tax, Immigrazione, Sicurezza, Famiglia. Torniamo a combattere sui temi per cui siamo nati, e per cui il Nord ci ha sempre sostenuto (fino a ieri): autonomia e federalismo su tutto. Ruolo che oggi diventa ancor più fondamentale a seguito del trionfo di Conte al Sud, e della sua linea statalista e assistenzialista. Sono convinto che gran parte del nostro elettorato ‘usuale’, domenica abbia votato FDI e FI; ma sono altrettanto convinto del fatto che, in futuro, non avranno difficoltà né dispiacere alcuno a tornare indietro se quanto sopra verrà rispettato“.
Zoccarato conclude con una riflessione “da cittadino riminese, da padre di famiglia, da lavoratore dipendente, da sottoscrittore di mutuo (ahimè, a tasso variabile), pretendo che il futuro governo, rappresentato anche dal mio partito, incominci sin da subito a lavorare pancia a terra per affrontare le difficili sfide che ci si pongono davanti. Con la testa libera da superflue strategie di consenso; se lavorerete bene, il popolo ve lo riconoscerà, e vi premierà. Abbiamo fiducia in voi, buon lavoro“.