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Basket Serie D

Fast Coffee: ad Andrea Mazzotti e Federico Guiducci le chiavi della squadra

In foto: Andrea Mazzotti e Federico Guiducci
Andrea Mazzotti e Federico Guiducci
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 15 set 2022 15:53
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È un’altra “zampata” dei Tigers, ancora griffati Fast Coffee, il tassello che impreziosisce un roster interessante: nello spot di playmaker arriva in canotta biancoverde Andrea Mazzotti, lo scorso anno pedina fondamentale degli Angels Santarcangelo in C Silver, quest’anno pronto a dirigere l’orchestra dei villanoviani. Un ulteriore rinforzo di esperienza e talento, per la società del presidente Lorenzo Meluzzi.

Classe 1987, 185 cm, “Mazzo” (questo il suo soprannome) vanta una lunga carriera spesa in C (230 gare) tra Forlimpopoli, Aics Forlì, San Marino e quattro stagioni a Riccione. A Bellaria ha conquistato una storica promozione in C Silver. Lo scorso anno ha giocato in C Silver con Angels Santarcangelo.

In biancoverde ha fatto una fugace apparizione nella stagione 2020/2021. Giocherà con la maglia n. 0.

“È davvero un grande piacere dare il benvenuto ad Andrea Mazzotti – è soddisfatto il presidente Lorenzo Meluzzi –. È il giocatore su cui puntavamo per far girare la squadra e far crescere i nostri giovani”.

“Mazzo”, le Tigri erano nel suo destino.
“Nel 2019-20 ho giocato appena una gara, vinta di 30 al Palas di Forlì. Il Covid ha poi sparigliato le carte. Anno scorso ho giocato a Santarcangelo, ma ho scelto di tornare perché in fondo il rapporto con i Tigers era rimasto incompiuto”.

È tra i veterani di questa squadra, infarcita di giovani. Che ruolo avrà dentro e fuori dal campo?
“Vorrei essere un punto di riferimento per i giovani dentro e fuori dal campo. Sia negli allenamenti sia in partita, mi piacerebbe aiutarli a migliorare e a crescere”.

In biancoverde ritrova una sua vecchia conoscenza: Giacomo Zannoni.
“Con “Shaq” ho giocato spesso. È un giocatore fuori categoria, la squadra dovrà essere brava a sfruttare al massimo le sue potenzialità, e lui a mettersi a disposizione del gruppo”.

Vi guida un esordiente per la categoria: coach Michele Amadori.
“Lo conosco benissimo, abbiamo giocato per anni assieme a Riccione! È in gamba, mastica benissimo la pallacanestro, il gruppo deve ascoltarlo nelle sue idee di basket, e sintonizzarsi con la sua grande passione”.

Campionato, è subito derby con Riccione e Stella.
“Sono squadre che conosciamo bene, si tratta di gare molto ostiche per noi. Siamo una squadra giovane, occorrerà pazienza, senza scoraggiarsi alle prime difficoltà ma giocare con intensità, divertendosi”.

Cosa si aspetta da questa squadra?
“Di migliorare la chimica allenamento dopo allenamento e fare gruppo. Le partite si vincono e perdono insieme”.

Lei è un simpatico “aizza popolo”. Cosa dice ai caldi tifosi Tigers?
“Seguiteci in casa e fuori casa, se potete. State vicini ai ragazzi e incoraggiateci fino all’ultimo secondo. Siamo pronti a farvi divertire e a mettere tutto sul parquet”.

Classe 2000, Federico Guiducci è un altro prodotto del vivaio biancoverde, dove ha iniziato a giocare a basket all’età di 5 anni, guidato da Gigi Fantini. Playmaker dotato di grande rapidità e buona visione di gioco, si difende a rimbalzo ed ha mani veloci per rubare palla.

Ha lasciato Villa con una storica promozione in tasca (la serie D). Con quale spirito ci ritorna?
“È stato bello vincere, regalare alla società e al paese la prima volta in serie D. Ci siamo proprio divertiti. Torno a Villa Verucchio altrettanto carico di quelle stagioni, cercando di fare il meglio possibile. L’ambiente è sempre positivo, esattamente come quello che avevo lasciato, nonostante gli interpreti siano in gran parte differenti”.

Ha giocato a Bologna nel campionato universitario, la serie D però è altra cosa. Come si sta preparando?
“La serie D è completamente diversa per livello, qualità e intensità. Sono già a testa bassa, agli ordini del coach e del preparatore atletico, per recuperare quel che ho perso in questi anni”.

Con una laurea in Storia all’orizzonte, quale contributo vorrebbe dare ai Tigers?
“Lavoro per la squadra, e mi impegno per farmi trovare pronto quando il coach riterrà di farmi entrare in campo. E sul parquet voglio dare il 110%”.

Ritrova i compagni di squadra di una vita, Filippo Bollini e Andrea Buo.
“Con “Bollo” e Buo gioco da quando siamo piccolissimi: sono amici, c’è grande intesa, ci intendiamo al volo”.

Sugli spalti ha sempre avuto tanti sostenitori. Quale messaggio vuole inviare alla Tigers Arena?
“Vorrei vedere una Tigers Arena sempre stracolma, con la squadra in grado di far divertire il pubblico. Ei tifosi a far divertire noi in campo. Mi piacerebbe che le nostre partite casalinghe fossero un bel momento di ritrovo”.

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