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SPIAGGIA CHE PASSIONE

Una catena di cuori a riva in difesa delle spiagge italiane

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 15 ago 2022 12:27 ~ ultimo agg. 16 ago 10:25
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Spiaggia che passione!” è il nome della campagna di comunicazione che promuove e valorizza le spiagge italiane, a difesa di un patrimonio messo a rischio dall’incertezza delle aste e di regole che non tutelano il valore delle imprese che gestiscono gli stabilimenti. La partenza, nel giorno di ferragosto è stato un grande flashmob a riva: centinaia di persone, ospiti e operatori balneari, alle 11.00 si sono ritrovate con i piedi nell’acqua e un cuore nelle mani, a manifestare il proprio amore per la spiaggia italiana. L’ideale catena umana partita da Rimini si è svolta anche su altre spiagge italiane.
L’obiettivo è far crescere nell’opinione pubblica la consapevolezza del ruolo chiave dei bagnini nella filiera turistica italiana. Il progetto, sostenuto da Confartigianato Imprese
Demaniali e SIB Confcommercio Rimini, affonda le sue radici nella spiaggia riminese che fa da capofila ad un folto gruppo di imprese italiane che da Nord a Sud dà voce a 30.000
famiglie.

Gli otto soggetti protagonisti della campagna sono veri bagnini, che, ciascuno con la propria storia e le proprie vocazioni, rappresentano il volto del comparto balneare di
oggi – un settore composto da imprese storiche, con fortissimi legami con il territorio, capaci di innovarsi continuamente e di lavorare con successo all’inclusività,
all’accessibilità, alla sostenibilità nelle spiagge italiane.
I volti segnati dal tempo rappresentano le imprese longeve che con anni di esperienza hanno saputo porre le basi e plasmare l’offerta turistica balneare italiana, gettando le
fondamenta di un modello gestionale d’eccellenza ed efficienza. Figurano volti di bagnini e bagnine della generazione di congiunzione tra la storicità e il nuovo che avanza,
operatori che trasformano le spiagge con un occhio di riguardo all’abbattimento di barriere architettoniche, all’inclusione e all’integrazione sociale, alle esigenze in
costante cambiamento dei turisti di oggi. Ci sono i giovani, che con energia ed entusiasmo si prodigano per tenere la spiaggia pulita, servire gli ospiti, accoglierli con il calore tipico
dello stile italiano. C’è la famiglia, con mamma e papà bagnini che tengono in braccio, simbolicamente, il futuro di quanto hanno costruito.

Il filo conduttore del visual è la passione, una parola che riassume la dedizione, il sacrificio e l’impegno, ma include anche la profonda emotività che, in un
momento come questo, di grande incertezza per il proprio futuro, vivono migliaia di piccole imprese a conduzione familiare.
È la passione che prende voce nel video-teaser della campagna con una giovane bagnina di 28 anni che ha la sabbia nel suo DNA. “È da bambini che abbiamo imparato, come un
gioco, a setacciare la mattina presto la sabbia, centimetro per centimetro…” esordisce il video. “Abbiamo imparato a leggere il mare, interpretare i venti, prevedere una
burrasca…

I bagnini rappresentano tradizione, professionalità, futuro e visione del comparto turistico, a Rimini come in tutte le località balneari” – sottolinea il Sindaco di Rimini,
Jamil Sadegholvaad, che ha presenziato alla presentazione della campagna.

“Chiediamo che venga riconosciuta la nostra professionalità e la qualità del lavoro
costruito in decenni di storia della balneazione organizzata – una storia che nasce proprio qui, in Italia” – dichiara Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali.
Non vogliamo privilegi, né favoritismi: chiediamo che il nostro operato, prodotto d’eccellenza del Made In Italy, venga tutelato in virtù di un valore aggiunto che apportiamo, con dedizione e impegno, al sistema turistico italiano”.  “Siamo abituati a rimboccarci le maniche e a lavorare, chiediamo di poter continuare a farlo in un quadro di certezze che consenta alle imprese di investire e innovare. La storia del successo dell’offerta balneare italiana ci vede protagonisti, mentre ora un manipolo di burocrati vuol lustrare una medaglia da esporre all’Unione Europea, mettendo a rischio l’organizzazione vincente delle spiagge italiane”.

Tranne rarissime eccezioni – prosegue Vanni – nei mesi scorsi tutti i partiti hanno sostanzialmente aderito alla nostra richiesta di procedere ad evidenze pubbliche che riconoscano il valore del lavoro e del sacrificio che le imprese hanno profuso, anche a vantaggio dell’eccellente modello turistico balneare di cui disponiamo in Italia. Eppure siamo ancora qui, con una sentenza del Consiglio di Stato che azzera tutto, consegnandoci all’incertezza. Oggi abbiamo voluto raccontare queste cose ai turisti, sgombrando il campo da posizioni medievali che ancorano al populismo il loro pensiero. Noi pensiamo che contino di più i fatti, il lavoro, il sacrificio e la passione per il territorio”.

A sentire il peso delle perplessità e dell’insicurezza del momento non sono solo gli operatori balneari, ma gli ospiti stessi, i residenti e i turisti abituati a servizi cuciti su misura, ad imprese a
conduzione familiare di cui quasi diventano parte, nel tempo.