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L'economo della Diocesi

Più opportuno vendere il Suffragio del Centro Giovani per la Collegiata

In foto: la chiesa del Suffragio
la chiesa del Suffragio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 10 ago 2022 12:57 ~ ultimo agg. 11 ago 10:53
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Nella vicenda della vendita della chiesa del Suffragio di Santarcangelo, interviene oggi l’economo della Diocesi di Rimini don Danilo Manduchi. La proposta che era arrivata dalla Diocesi era quella di alienazione della chiesa per reperire i fondi che servono a restaurare la chiesa della Collegiata, a rischio chiusura. Un’ipotesi che aveva aperto la polemica nei giorni scorsi (vedi notizia).

L’economo spiega nel dettaglio i motivi per cui l’idea di alienare al posto del Suffragio, per reperire i fondi, il centro giovani di San Bartolo, che pure era stata avanzata, non è quella che la Diocesi intente prendere in considerazione. Si resta fermi sulla scelta dell’alienazione del Suffragio perchè scrive don Danilo: “I giovani sono il futuro, adesso. La pastorale giovanile e il lavoro intergenerazionale sono fondamentali”.

L’economo riporta in dettaglio le motivazioni che portano verso questa scelta.

Al primo posto c’è la scelta, risalente a 15 anni fa, di erigere il Centro Giovani: una richiesta sollecitata proprio dalle realtà amministrative e sanitarie del territorio, che lamentavano una carenza di attenzione ai giovani e auspicavano che la Chiesa se ne facesse carico. Un Centro Giovani la cui realizzazione non ha comportato uno sforamento delle previsioni di spesa (come mostra il bilancio dell’opera che viene indicato nel dettaglio dall’economo. Del milione e 800mila euro circa di costo effettivo, sono stati pagati a d oggi oltre 1 milione 592mila euro e il mutuo annuale pagato dalla parrocchia – definito sostenibile – è di circa 10mila euro. Per quanto riguarda l’idea di una gestione mista del Centro Giovani da parte di Comune/Parrocchia, “questa – dice Manduchi – non convince proprio per lo scopo educativo proprio di una struttura parrocchiale, diverso e specifico rispetto a quello di una struttura pubblica. Una gestione mista andrebbe inoltre incontro a problemi burocratici legati alle responsabilità civili e amministrative”.

Viene specificato poi che il Consiglio Pastorale e il Consiglio Economico della parrocchia di San Michele di Santarcangelo hanno pensato di verificare la strada dell’alienazione della chiesa del Suffragio. “All’orizzonte non vi sono infatti altre risorse adeguate ad affrontare la ingente cifra necessaria di circa 1.500.000/2.000.000 euro per intervenire sulla Collegiata. Il Centro Giovani vale più di 2 milioni di euro, un budget che in questo momento non trova offerenti: cedere tale struttura per una cifra molto minore del suo valore sarebbe una “vendita” o una “svendita”? scrive don Manduchi.

Don Manduchi sottolinea poi che – sempre nell’ottica della vendita e non di una svendita – se il ricavo della vendita del Suffragio non si dovesse avvicinare alla cifra necessaria, tutta l’operazione rischia di naufragare. “Né la parrocchia di San Michele né la Diocesi di Rimini possono permettersi di accendere un altro mutuo per più di 100.000 euro, perché economicamente non sostenibile”.

Infine, il tema del legame affettivo. “Il motivo vero, reale, importante che farebbe preferire la cessione del Centro Giovani al posto di quella del Suffragio è quella del legame affettivo e di fede che la gente ha verso quel luogo. Ma le persone e i fedeli hanno giustamente molto a cuore anche il lavoro reale di pastorale giovanile e intergenerazionale. La città conta quattro chiese e nessun luogo di aggregazione giovanile, eccettuato il Centro Giovani. Non ripetiamo tutti quanti ogni giorno che sono proprio i giovani il nostro futuro?”

“Ogni cessione di beni appartenenti alla parrocchia (ma anche alla Diocesi) è dolorosa, tanto più – ne siamo ben consapevoli! – quando si tratta di edifici in cui le persone hanno pregato con e per i propri cari, fino ad accompagnarli nell’ultimo viaggio terreno, in attesa di ricongiungersi al Padre.
Purtroppo siamo di fronte a scelte importanti e non più rimandabili. Tenendo conto di tutte le considerazioni fatte, e al termine di un discernimento accurato e partecipato, la Diocesi e la Parrocchia di Santarcangelo ritengono più opportuna – e quindi confermano – la scelta di verificare la possibilità di alienare la chiesa del Suffragio per “salvare” la Collegiata” conclude don Danilo Manduchi.