Era presente anche il gestore formale dell’hotel Gobbi di Marebello questa mattina quando la polizia Locale di Rimini si è presentata intorno alle 9.30 davanti all’ingresso del due stelle di viale Siracusa per ricollocare i clienti in altre strutture (gratuitamente fino al 16 agosto grazie alla copertura dell’associazione albergatori di Rimini) e apporre i sigilli. Tutto è filato liscio, solo qualche mugugno da parte di alcuni ospiti e la protesta di un dipendente che si è chiuso all’interno di una stanza rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Il motivo della chiusura dell’hotel è amministrativo e nulla ha a che vedere con le truffe: tra gli atti mancava la nomina del rappresentante Tulps, ovvero del soggetto che si occupa della sicurezza della struttura.
Eppure il gestore dell’hotel Gobbi, Marco Giordano, torinese classe ’89, sarebbe all’oscuro di tutto. Per dimostrare la sua buona fede, Giordano si è rivolto all’avvocato Massimiliano Orrù, che d’ora in avanti lo assisterà legalmente. L’intenzione del 33enne torinese è quella di collaborare con l’autorità giudiziaria. La Procura di Rimini, infatti, sta raccogliendo le centinaia di denunce sporte dai truffati a carabinieri e polizia, che confluiranno in un unico fascicolo. Al suo legale Giordano avrebbe spiegato di non aver mai gestito in prima persona le prenotazioni e di non essersi intascato neppure un euro. Se così fosse, è evidente che dietro il 33enne si nasconderebbero dei gestori di fatto sui quali ora verranno svolti approfonditi accertamenti. La vicenda è tutt’altro che chiusa.