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'Negoziato subito'. Anche a Rimini la mobilitazione dopo 150 giorni di guerra

In foto: dal volantino
dal volantino
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 22 lug 2022 13:46 ~ ultimo agg. 25 lug 12:31
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A 150 giorni dall’inizio della guerra anche a Rimini per il 23 luglio ci sarà una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: “Tacciano le armi. Negoziato subito!”. A Rimini l’appuntamento è in piazzale Boscovich dalle ore 16.00 alle 17.30

Queste le adesioni locali: CGIL Rimini, AGESCI Zona di Rimini, Anpi Rimini, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Rimini, Apg23-Operazione Colomba, CDC Rimini, LeG Rimini, GAS EQUO SUD APS, Federconsumatori Rimini, Vite in Transito, I Sentinelli di Rimini, Legacoop Romagna, MCOI, Emergency Rimini, Rete Pace Attiva, Libera Rimini.


Il testo del volantino che sarà distribuito a Rimini:

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro Paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.