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Settore in difficoltà

Zanzini (federmoda): spese in crescita per i saldi. Pos: ridurre commissioni

In foto: Giammaria Zanzini
Giammaria Zanzini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 30 giu 2022 13:25
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Conto alla rovescia per l’avvio dei saldi che scatteranno sabato due luglio. L’Ufficio Studi Confcommercio ha stimato una spesa media per famiglia di 202 euro per un valore complessivo di 3,1 miliardi. Si tratta di stime in crescita. Lo evidenzia il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giammaria Zanzini, soprattutto grazie alla ripresa del turismo sulle coste e nelle città d’arte. I saldi estivi potranno rappresentare un’opportunità sia per i clienti che per le imprese, soprattutto per i negozi di prossimità del settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori che stanno cercando di fare fronte agli aumenti generalizzati dei costi fissi di gestione come affitti, energia e servizi, così come per le materie prime solo per fare qualche esempio. La possibilità di acquistare a prezzi vantaggiosi può dare impulso al commercio e per le piccole imprese sarà una boccata d’ossigeno di liquidità. Va ricordato che esiste l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.” Il presidente Zanzini torna anche sull’obbligo del Pos, entrato in vigore proprio il 30 giugno. “Strumento di cui sono ormai dotate da tempo tutte le attività – spiega –. Da oggi però cambia qualcosa: vengono introdotte le sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici. Rispetteremo le leggi come sempre, ma è evidente che senza un ridimensionamento delle commissioni da parte delle banche, continuare a fornire questo servizio al cliente diventa un ulteriore importante costo che contribuisce a limare la marginalità. Inoltre, chiediamo l’introduzione della gratuità per i micropagamenti e che l’accredito delle transazioni sia effettuato nel più breve tempo possibile sul conto corrente del commerciante, senza dover aspettare giorni e giorni perché sia reso disponibile. Serve con urgenza un tavolo di concertazione per discutere di queste criticità: faremo sentire la nostra voce a tutti i livelli.

Tornando ai saldi, Zanzini auspica che possano segnare “una nuova stagione per tutta la filiera del tessile di cui, ricordiamo, il negozio di prossimità è un anello fondamentale senza il quale si mettono in crisi tutti i comparti associati. Non va poi dimenticato il ruolo dei negozi di vicinato nelle città, ovvero il loro essere sentinelle e luci sempre accese nei centri storici e sulle strade, a garanzia di vivacità e sicurezza del territorio.”
I numeri del settore restano però allarmanti. “In Italia – ricorda Zanzini – nel giro di 9 anni abbiamo perso poco meno di 77.000 imprese nel commercio di cui oltre 16.000 nel settore dettaglio abbigliamento. Va un po’ meglio sul piano regionale: in Emilia Romagna hanno chiuso 23.500 imprese nel commercio di cui oltre 1.350 nel settore dettaglio abbigliamento e ancora, nella provincia di Rimini abbiamo perso 1.088 imprese (111 di moda e 56 di calzature al dettaglio). Nella nostra provincia il dato allarmante riguarda le imprese giovanili under 35: in questi 9 anni sono calate di 311 unità, il 10% delle quali nel nostro settore.”
Il presidente di Federmoda lancia un nuovo appello a combattere contro “la concorrenza sleale dei colossi del web e del fast fashion, che tra l’altro in questi anni di pandemia hanno beneficiato di una importante rendita di posizione. Dopo tante parole è ora di arrivare ai fatti attuando velocemente gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della Global Minimum Tax, così come resta urgente la discussione sulle regole da adottare per i cosiddetti pop-up o temporary store, per gli outlet e per tutte le forme di commercio per cui al momento non vale il principio cardine stesso mercato, stesse regole rispetto ai negozi di vicinato.”
Se l’avvio dei saldi univoco su quasi tutto il territorio nazionale è stato una conquista – conclude Zanzini –, la prossima dovrà essere il posticipo dei saldi di almeno un mese (metà o fine agosto per quelli estivi, metà o fine febbraio per quelli invernali), così come dovrà esserci una regolarizzazione del periodo delle promozioni. Occorrono date e giornate uguali in tutte le regioni d’Italia e anche sanzioni eque ma certe per chi vìola le regole. Come Federmoda-Confcommercio continueremo a lavorare per un mercato del commercio di moda più democratico“.