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Situazione molto complicata

Siccità. Regione decreta stato d'emergenza: Ridracoli al momento tiene

In foto: misuratori
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 21 giu 2022 17:55 ~ ultimo agg. 22 giu 12:57
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Piogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno, paragonabili solo a quelli di fine estate. E le portate dei fiumi in diminuzione. La siccità fa paura. In serata il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini firmerà lo stato d’emergenza regionale un provvedimento propedeutico alla richiesta dello stato d’emergenza nazionale. E’ quanto è stato deciso dalla cabina di regia (che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione) che si è riunita nel pomeriggio a Bologna. La preoccupazione riguarda sia l’idropotabile (il cui approvvigionamento al momento non è in discussione) che l’agricoltura. L’osservato speciale è il fiume Po che vede una risalita di acque dal Mare Adriatico arrivata a 21 km. Proprio la risalita del cuneo salino è una delle maggiori preoccupazioni e vede a rischio anche il Canale Emiliano Romagnolo, sia per l’agricoltura della Romagna che dell’Emilia Orientale. Ferrara e Ravenna (e in seconda battuta Piacenza e Parma) sono le realtà più a rischio dal punto di vista idropotabile mentre il riminese e il resto della Romagna sono preservate, al momento, dall’invaso di Ridracoli la cui capienza è ancora su buoni livelli. Atersir ha comunque predisposto una ordinanza tipo che i comuni potranno utilizzare con l’obiettivo di ridurre i consumi idrici negli orari più sensibili. Concreti timori riguardano anche l’ambito agricolo: l’ottenimento dello stato d’emergenza nazionale consentirà il ristoro economico delle imprese. Tra le coltivazioni più a rischio ci sono il mais, il pomodoro ma anche il riso. A breve termine, spiegano gli assessori Irene Priolo e Mammi, l’obiettivo è quello di aumentare la capacità di invaso e di stoccaggio dell’acqua piovana. Non ci sono centrali termoelettriche in Regione che si sono fermate, “ma nel medio periodo potrebbe essere una conseguenza” mettono in guardia gli assessori. A prescindere dalla situazione dei singoli territori, l’assessore Priolo invita i cittadini ad un uso parsimonioso dell’acqua: “ad esempio non è il caso lavare la macchina in questi giorni” esemplifica.

I dettagli

Il bilancio idroclimatico
Nel corso della stagione estiva, in Emilia-Romagna il bilancio idroclimatico (o Bic, l’indice che rappresenta la differenza tra precipitazioni e l’evapotraspirazione potenziale, espresso in millimetri) è sempre stato negativo; tuttavia, i livelli raggiunti nelle ultime settimane sono paragonabili a valori di fine stagione. La situazione è particolarmente critica sulle colline piacentini e parmensi, e nella pianura ferrarese.
Colpisce in particolare il dato delle precipitazioni, già inferiori lo scorso ottobre del 55,8% rispetto al valore medio dei 30 anni precedenti (1990-2020). Sono caduti al suolo 47,4 millimetri di pioggia: ben 59,7 in meno rispetto ai 107 attesi. Tutto l’inverno è trascorso con valori al di sotto della media, l’apice della gravità si sta raggiungendo a giugno: finora si sono registrati solo 16 millimetri di pioggia in tutta la regione, con una flessione del 62,2% rispetto al dato storico (-26,2 millimetri).
Le precipitazioni avvenute nei primi 15 giorni del mese, inoltre, hanno avuto carattere di rovescio e non sono servite a fornire un contributo ai suoli e ai corpi idrici.
Se consideriamo le precipitazioni da inizio anno fino al 16 giugno, il valore è tra i più bassi, confrontabile con il 2003 e il 2017. Stessa considerazione per le piogge cumulate da ottobre 2021 a maggio 2022: i valori restano tra i 6-7 più bassi dal 1962, simili a quelli delle ultime annate più siccitose come il 2017, il 2012 e il 2007.
Alla scarsità di piogge si uniscono le alte temperature. Maggio 2022 è il terzo (maggio) più caldo dal 1961. Anche a giugno le massime sono state di quasi 3 °C superiori alla norma.
Le previsioni
Per i prossimi giorni le previsioni rimangono stabili, con la presenza di un anticiclone che causa un ulteriore aumento delle temperature, con punte massime intorno ai 37° nelle pianure. Una leggera instabilità potrà verificarsi dal giorno 24 in poi, con rovesci a carattere temporalesco.
La prossima settimana, da lunedì 27 giugno a domenica 3 luglio, un campo di alta pressione tenderà a interessare il settore meridionale del bacino del Mediterraneo, mentre correnti occidentali scorreranno a ridosso del settore alpino. Sull’Emilia-Romagna potranno quindi verificarsi condizioni temporanee di instabilità, in un contesto di tempo generalmente soleggiato e con temperature leggermente superiori alla media climatologica. Le precipitazioni previste si prospettano comunque inferiori alla norma del periodo.
Per quanto riguarda la tendenza per i successivi 15 giorni (lunedì 04 – domenica 17 luglio 2022), l’area mediterranea sembra essere interessata da flussi occidentali con possibile transito di qualche onda depressionaria. In un contesto di variabilità saranno quindi possibili alcuni episodi di precipitazioni, con quantitativi nella norma del periodo. Le temperature, partendo da valori leggermente superiori alla media climatologica, tenderanno a riallinearsi verso la fine del periodo.
I fiumi
Nella prima decade di giugno, nonostante i fenomeni temporaleschi che hanno interessato il territorio dell’Emilia-Romagna, non si sono registrati significativi incrementi in termini di portata nel reticolo idrografico principale regionale. Al momento si osservano portate ovunque in lieve diminuzione. Le portate medie mensili parziali di giugno risultano inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento in tutto il territorio regionale, raggiungendo valori confrontabili con i minimi storici del periodo di riferimento nell’Emilia occidentale e in Romagna.
Il Po
Nella prima decade di giugno, per il “grande fiume” si sono registrate portate inizialmente decrescenti, poi in lieve e temporanea ripresa. Al momento si osservano portate ovunque in diminuzione. Le portate medie mensili parziali di questo mese risultano decisamente inferiori alle medie storiche del lungo periodo e confrontabili con i minimi storici. Nella settimana in corso è in programma una nuova campagna di misura orientata a verificare l’andamento delle portate nel canale di massima magra dell’alveo del fiume Po.
La risalita del cuneo salino nei rami del delta
Il delta del Po è costituito da 5 rami principali: Po di Goro, Po di Maistra, Po di Tolle, Po di Gnocca e Po di Pila, nei quali si può verificare il fenomeno “dell’ingressione” (risalita) del cuneo salino. La lunghezza della risalita dell’acqua salata dipende principalmente dalle portate in arrivo da monte, defluenti nell’asta principale del fiume Po, e dal livello del mare. In condizioni di magra fluviale, quando le portate del Po sono molto basse, e in condizioni di alta marea, si osservano valori più elevati della lunghezza di intrusione del cuneo salino, che possono determinare impatti negativi sulle condizioni ambientali dei corpi idrici e degli ecosistemi, e sugli utilizzi della risorsa idrica.
Dalla simulazione delle portate, che si ottiene mediante una catena modellistica idrologica e di bilancio idrico, alimentata da previsioni e osservazioni meteorologiche in termini di temperatura e precipitazione giornaliere, si prevede, nei rami del delta del Po, una lunghezza di risalita del cuneo salino – già attualmente caratterizzata da valori al di sopra della soglia – in lieve, ulteriore crescita nei prossimi dieci giorni.