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Primo caso di vaiolo delle scimmie a Rimini

alcune analisi in laboratorio (repertorio)

Primo caso di vaiolo delle scimmie accertato a Rimini. A contrarre il virus un 20enne riminese che lo scorso fine settimana ha manifestato i classici sintomi riconducibili alla malattia: febbre alta, malessere diffuso e comparsa di pustole o vescicole pruriginose in varie parti del corpo. Il tampone a cui è stato sottoposto il 20enne, che ha dato esito positivo, è stato analizzato nel laboratorio Ausl di Pievesestina. Le condizioni di salute del riminese suono buone e si sta curando a casa. Nessun allarme, quindi.

Non è chiaro, però, dove abbia contratto il virus, visto che non era di ritorno né da un viaggio all’estero né in Italia. L’Ausl nel frattempo ha subito messo sotto osservazione i suoi contatti stretti per valutare l’eventuale insorgenza di sintomi. Attualmente in regione sono stati accertati 15 casi (con quello riminese) di vaiolo delle scimmie.

La malattia solitamente si esaurisce spontaneamente entro due-tre settimane e non è molto contagiosa da uomo a uomo. Si trasmette dopo il contatto diretto con una mucosa infetta, con una vescicola, con i fluidi corporei o con la saliva. Il periodo di incubazione è generalmente compreso tra i 6 e i 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni.