Indietro
menu
Nuove competenze infermieristiche

L'infermiere esperto degli accessi venosi centrali. Cura e gestione


Contenuto Sponsorizzato
In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 1 giu 2022 12:51 ~ ultimo agg. 3 giu 02:55
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La professione infermieristica, a partire dal 1992, con l’introduzione della formazione universitaria (D.Lgs 30 Dicembre 1992) e successivi Decreti Legislativi (D.M.3 Novembre1999 n°509; D.M 22 Ottobre2004, n°270; D.M.8 Gennaio2009; D.M. 19 Febbraio 2009), ha subito una profonda evoluzione/cambiamento che vede l’infermiere il professionista autonomo pronto ad assumere un ruolo sempre più importante nell’assistenza diretta al cittadino, e al suo bisogno di aiuto.
Nel corso degli anni , anche in campo sanitario, si è assistito a continui progressi tecnico-scientifici ridefinendo nuove figure professionali e ruoli specifici in grado di adeguarsi e dare risposte appropriate ai crescenti bisogni di salute.
L’infermiere, oggi, collabora e lavora in equipe multiprofessionale, includendo vari professionisti della salute in grado di pianificare e gestire il percorso sanitario migliore per ciascuna persona.
Uno degli ambiti sanitari dove la figura infermieristica si è affermata in modo determinante è quello degli accessi venosi centrali.
In tutti quei casi in cui l’approccio terapeutico è complesso, disporre di un valido dispositivo intravascolare facilita il processo assistenziale e curativo.
Nell’anno 2006, in Emilia Romagna, c’è stata la nascita del primo gruppo multiprofessionale denominato Picc Team, formato da 120 infermieri esperti, alcuni dei quali, in possesso del master universitario di I° livello, abilitante l’impianto e gestione dei dispositivi vascolari, i cosiddetti Picc Line.
In pratica si tratta di dispositivi medici chirurgici, formati da un tubicino, di diverso materiale, compatibile con il nostro organismo, e di diverse misure, scelti a seconda delle caratteristiche cliniche ed anatomiche delle persone, che consentono di creare un collegamento tra la superficie cutanea ed un vaso del sangue. Vengono inseriti, a livello delle braccia, e scorrono all’interno di una grossa vena finché la punta raggiunge la parte superiore del cuore destro.
Possono essere impiantati solo da infermieri esperti impiantatori che continuamente partecipano a corsi di aggiornamento, per mantenere vive le loro abilità, e per esser sempre aggiornati.
I Picc, Cateteri Centrali ad Inserzione Periferica, consentono di somministrare, in sicurezza, e per un tempo anche lungo, liquidi, farmaci, sostanze nutrienti, farmaci chemioterapici, terapia dialitica, terapia trafusionale.
Sono una valida alternativa quando ci troviamo difronte pazienti o persone che non dispongono di un valido patrimonio venoso e per i quali occorre garantire tutte le cure possibili.
L’infermiere è il garante del corretto posizionamento, utilizzo e gestione, nonché educazione e formazione della persona assistita. Educare significa istruire e far comprendere l’importanza del dispositivo. Solo attraverso l’accettazione, migliora l’outcome ed il processo curativo.

Articolo a cura del Dott Marco Vanni; col coordinamento di Monica Aitoro

I nostri articoli su OPI Rimini – Ordine delle Professioni Infermieristiche