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"il buono sarà portato avanti"

Angelini sulla vittoria: basta divisioni, investiamo nel valore della comunità

In foto: Daniela Angelini e i suoi sostenitori
Daniela Angelini e i suoi sostenitori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 14 giu 2022 15:19 ~ ultimo agg. 17:08
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Prima ancora di ringraziare le elettrici e gli elettori che mi hanno votata e la coalizione che mi ha scelto e sostenuta, vorrei dare una rassicurazione a chi non mi ha votata: il futuro di Riccione riparte da ascolto, dialogo, confronto. Quanto di buono fatto in questi anni verrà portato avanti, ma sarà più inclusivo, più condiviso e più giusto. Riccione è di tutti“. Sono le prime dichiarazioni di Daniela Angelini il giorno dopo la vittoria che l’ha resa sindaco di Riccione.

Angelini ringrazia chi l’ha sostenuta ma anche gli avversari politici: “Voglio ringraziare Stefania Sinicropi, Stefano Caldari e Claudio Cecchetto, e per aver corso questa bella sfida democratica con me. E, davvero, un grazie particolare a chi mi ha votata per avermi regalato una nuova, meravigliosa avventura. Grazie alle sei liste della coalizione per avermi sostenuta – 2030 Riccione, Uniamo Riccione, Lista Civica Riccione Col Cuore, M5S Riccione 2050, Pd Riccione e Riccione Coraggiosa -, perché senza anche solo una di loro non avremmo vinto“.

Un risultato bellissimo! –  ha proseguito Daniela Angelini – E soprattutto un primo verdetto evidente: nonostante gli 8 anni di governo, le risorse investite, i colpi bassi, un clima a dir poco avvilente per prevaricazione e perfino violenza, questa amministrazione è stata bocciata dai riccionesi. Ora sarà minoranza, ed è stato sancito ieri al primo turno. Evidentemente c’è voglia di lasciarsi alle spalle una troppo lunga stagione di rancore, per tornare al dialogo, alla partecipazione, a una comunità che affronta i problemi assieme. Riccione ha scelto per una città unita, moderna, sostenibile e soprattutto aperta. In questi anni, e durante tutta la campagna elettorale, è emerso chiaro il messaggio della nostra comunità: basta divisioni, investiamo nel valore della comunità e della partecipazione, che sono gli elementi principali che hanno fatto grande Riccione nel corso della sua storia.

“La sicurezza, il lavoro e l’impresa, la salute, l’ambiente, la scuola, la mobilità sono i campi dell’amministrazione e della vita che saranno in cima a ogni pensiero. La sicurezza, intesa come tutela degli spazi e dei luoghi della città, attraverso una presenza capillare di forze dell’ordine e presidi, il lavoro e l’impresa, da sostenere e agevolare presentando una macchina comunale, capace con la sua riorganizzazione e le nuove tecnologie di dare risposte veloci e certe; l’ambiente con l’azzeramento del consumo di suolo e la sostenibilità come metodo di lavoro che attraversa ogni settore dell’amministrazione; la sanità che sarà di prossimità, con i servizi diffusi su tutto il territorio; la scuola, facendo dei nuovi plessi dei luoghi aperti, punti di attrazione di una socialità e di relazioni diffuse in tutto il territorio, la mobilità, incrementando le ciclabili e il trasporto pubblico e completando con parcheggi nella zona mare“.

“Negli ultimi anni Riccione è rimasta ferma, con tanti progetti promessi e lanciati, ma non realizzati. Credo che un Comune che torni in ogni parte del territorio, nei quartieri, con i suoi servizi e la sua presenza, e una partecipazione organizzata e capillare affinché siano i cittadini a esprimersi sulle scelte decisive per la città, siano i due elementi di metodo che potranno farci viaggiare sicuri verso il futuro. Riccione è una città straordinaria e bellissima, unica, vivibile e conosciuta in tutto il mondo.  E io voglio essere per Riccione una sindaca nuova, libera. Libera perché svincolata da qualsiasi interesse che non sia quello della città. E libera perché capace di fare le scelte, di innovazione e di coraggio, che consentiranno alla città di consolidare il suo brand. Riccione ha scelto di voltare pagina. La scelta è andata a chi vuole guardare con fiducia al futuro, consapevoli che sia giunto il momento di cambiare passo e non chiudersi in una bolla di risentimento verso la storia di questa città, convinti che stare fermi e arrabbiati sia la soluzione“.