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Verso il voto

Uniamo Riccione contro gli asfalti elettorali: quale futuro per viale S. Martino?

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 12 mag 2022 11:49
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Uniamo Riccione, lista civica che sostiene la candidata del centro sinistra Daniela Angelini, interviene criticamente su quelli che definisce “asfalti elettorali” e si chiede quale sarà il futuro di viale San Martino.

Era solo la fine di novembre 2021 – si legge in una nota – quando l’amministrazione Tosi annunciava che avrebbe iniziato i lavori lungo il Viale San Martino. 8 anni di governo per arrivare gli ultimi sette mesi ad impegnarsi nella riqualificazione o anche l’ordinaria manutenzione di una serie più che numerosa di spazi pubblici. Una maratona senza precedenti di manutenzioni e rifacimenti a ridosso delle amministrative, che fa crescere un senso di fastidio e di malessere, più che di soddisfazione“.
Nasce il dubbio – prosegue Uniamo Riccione – che tutto questo trambusto cittadino non sia altro che un’accurata orchestrazione elettorale, con tanto di riflettori e di gran cassa per mostrare più di quello che si è fatto e nascondere invece molto vuoto precedente a questo ultimo anno, un anno fatto anche di altro apparato illusorio: rendering, asfalti, promesse ed autocelebrazioni, mai viste fino ad oggi. A fine novembre 2021 fu organizzato un incontro aperto solo a pochi in cui il sindaco spiegò che questo intervento non era stato possibile prima perché non vi era denaro. Ora ci si dovrebbe chiedere come all’improvviso ne sia arrivato tanto e cosa in realtà noi cittadini dovremo pagare per meritarci ciò che sarebbe stato un nostro diritto ricevere molto prima.
Di fatto – si legge ancora –, lasciando stare la quantità di impegni disseminata ed ancora in essere in tutta la città, possiamo affermare che la promessa di terminare i lavori del Viale San Martino entro la Pasqua non sia stata mantenuta; a metà del mese di maggio ancora la strada è completamente bloccata, e le piante, più di dieci quelle eliminate lungo il Viale, ancora non sono ancora state messe a dimora. Solo due esili tamerici sono all’improvviso spuntati davanti alla pensione Bolognese. Guardando la dislocazione degli appositi stalli, non sarà facile vedere altro che filiformi piantumazioni o cespugli, chi infatti aveva alberi di fronte alla propria attività, avrà difficoltà a non continuare a curare il proprio orticello come di consuetudine e spingerà per evitare la piantumazione di un albero di pari dignità a quello eliminato. L’amministrazione non potrà non andare incontro a certi egoismi in questo momento. I disagi nel Viale sono un fatto che è durato tutto l’inverno e se quest’anno abbiamo rinunciato agli abbellimenti natalizi, abbiamo dovuto soprassedere anche a quelli pasquali. Le attività sperando in un rendering che prometteva “ci faremo belli” hanno accettato i disagi recati dalla chiusura della strada per i lavori in corso per mesi con tanta pazienza“.
Uniamo Riccione si chiede “quando si arriverà alla fine dei lavori e come queste opere, realizzate a singhiozzo e tuttavia in fretta ed in furia verranno portate a termine. La parte centrale del Viale realizzata in asfalto, rende la via più simile ad una corsia autostradale che ad una strada turistica di percorrenza turistica. I mattoncini di porfido che rappresentavano un arricchimento urbano della pavimentazione dell’intera zona pedonale, sono stati eliminati e gettati, mentre in un’ottica di buon senso e di buon gusto avrebbero potuto essere riutilizzati per realizzare la corsia centrale, creando così un raccordo con la piazzetta San Martino, con il Piazzale San Martino l’imbocco del Viale Gramsci e del viale Cairoli che al momento rimarranno realtà a sé stanti staccate dal nuovo contesto urbano. Anche la parte alta del Viale San Martino, quella che dall’incrocio Trento Triste/San Martino arriva alla ferrovia non è stata oggetto di interventi. I grandi pini, che evidentemente come molti di quelli abbattuti non hanno bisogno di prove di tensione, non sono neppure stati potati. Abbiamo aspettato tanto, tanto valeva attendere un po’ più a lungo e vedere realizzare un progetto complessivo e ben strutturato di tutta la zona, un progetto imprescindibile dalla necessità di realizzare parcheggi e spazi che ad oggi sono ancora da comprendere o inventare“.
Pensavamo fosse finita l’era degli asfalti elettorali – conclude Uniamo Riccione –, ci rendiamo invece conto che non solo c’è chi ha imparato tanto dal passato in questo senso, ma può anche arrogarsi il titolo di insegnare a chi verrà l’arte di creare “eventi” elettorali e forme di propaganda in maniera magistrale.”