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La vicenda del 1 maggio

Tentata violenza al parco Marecchia: c'è un fermo di polizia

In foto: il parco Marecchia (Newsrimini.it)
il parco Marecchia (Newsrimini.it)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 13 mag 2022 11:03 ~ ultimo agg. 14 mag 13:17
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Nel pomeriggio di mercoledì gli agenti della Questura di Rimini hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un cittadino somalo di ventisette anni, gravemente indiziato del tentativo di violenza sessuale nei confronti di una sessantenne avvenuto nel pomeriggio del 1° maggio al parco Marecchia (vedi notizia).

Secondo la ricostruzione dei fatti la vittima, mentre correva, era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto che, dopo averle tappato la bocca per impedirle di urlare, l’aveva bloccata cingendole con forza l’addome. La donna aveva tentato una reazione voltandosi di scatto, ma di tutta risposta era stata scaraventata violentemente al suolo. Una volta postosi a cavalcioni sulle gambe di quest’ultima, l’aggressore aveva tentato di sfilarle i pantaloni ma non ci è riuscito solo per la resistenza opposta. Nonostante le invocazioni di aiuto gridate dalla vittima, si era alzato iniziando a masturbarsi davanti a lei.

In quel momento erano poi intervenuti due passanti in bicicletta, uno dei quali aveva subito allertato il numero d’emergenza; vistosi scoperto, il somalo era fuggito, cercando di impossessarsi della bici dell’altro passante che nel tentativo riuscito di difendersi era stato scaraventato in terra, riportando delle escoriazioni a gambe e braccia. L’aggressore si è dileguato a piedi nella vegetazione a fianco del greto del fiume.

Le ricerche del soggetto, che sul momento non avevano avuto successo, sono proseguite sino a mercoledì, quando il 27enne è stato intercettato da una Volante che lo ha visto camminare in stato confusionale ai margini di viale Regina Margherita e lo ha fermato per un controllo. L’uomo, sprovvisto di documenti, è stato accompagnato in ambulanza in ospedale per accertamenti e dimesso nelle prime ore del mattino.

Nel frattempo i poliziotti della Squadra Mobile Sezione Reati contro la Persona, sulla scorta di quanto riferito dalla Volante, hanno appreso della sua estrema somiglianza con la descrizione dell’autore dell’aggressione del 1° maggio. La sua foto è stata posta in visione alla donna ed al passante che aveva allertato il 112; entrambi lo hanno riconosciuto senza ombra di dubbio. Il 27enne risulta irregolare sul territorio: il suo titolo di soggiorno è scaduto e non è stato riconosciuto come rifugiato dalle autorità competenti per la mancanza dei requisiti. Era domiciliato in una struttura di accoglienza a Miramare dalla quale però spesso si allontanava.

L’indagato è stato condotto in Questura e, al termine degli atti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Rimini a disposizione dell’A.G. in attesa del giudizio di convalida, ancora non fissato. Il titolare del fascicolo è il sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani.

Come difensore d’ufficio del 27enne è stato nominato l’avvocato Michela Vecchi, sostituita oggi dal collega di studio Emanuele Polverelli che ha trovato un uomo in condizioni psicofisiche precarie che ha rilasciato dichiarazioni confuse. A determinare il futuro processuale del somalo saranno eventuali perizie sule sue capacità di intendere e volere.