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Sospetta attività di spaccio sul lungomare di Cattolica, arrestati due 20enni

Spaccio in discoteca fermato da security e Carabinieri

Repertorio

Sono sospettati di aver messo in piedi una redditizia attività di spaccio a Cattolica. Teatro delle frenetiche cessioni le vie Carducci, Bologna, Torino, Milano, Genova e Dante. E’ lì, secondo i carabinieri della Stazione di Misano, che hanno eseguito diverse attività di osservazione e pedinamento sulla base di più fonti confidenziali, che i due arrestati – due albanesi di 25 e 20 anni, entrambi disoccupati – si incontravano con i loro acquirenti. I presunti spacciatori si spostavano in monopattino e in bici, in modo da far perdere facilmente le loro tracce in caso di fuga.

Martedì pomeriggio verso le 15.10, al termine dell’ennesimo pedinamento, i militari misanesi hanno sottoposto a controllo il 25enne, che si è dato alla fuga spintonandoli. E’ iniziato un breve inseguimento sulla spiaggia, con l’albanese che ha gettato a terra alcuni involucri di cocaina (per un totale di 4 grammi) poi recuperati dai carabinieri. Nel tentativo di seminarli ha cercato di nascondersi nel giardino privato di un condominio in via Modena, ma è stato individuato e bloccato. Prima però ha scagliato a terra lo smartphone mandando in frantumi lo schermo, così da renderlo inutilizzabile.

La successiva perquisizione nella camera d’albergo dove alloggiava dal 3 maggio scorso ha consentito ai militari di recuperare 1.800 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Anche il suo “socio in affari”, il connazionale 20enne, che viveva sempre a Cattolica ma in un appartamento preso in affitto, ritenuto dagli investigatori la loro “base”, è stato fermato e perquisito. In casa è stato trovato poco più di un grammo di cocaina, ma tutto l’occorrente per il confezionamento dello stupefacente. Al termine dell’attività sono stati arrestati entrambi per detenzione ai fini di spaccio in concorso.

Questa mattina, assistiti dagli avvocati Massimiliano Orrù e Chiara Temeroli, sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Rimini, che, dopo aver convalidato l’arresto, li ha rimessi in libertà con il divieto di dimora in provincia di Rimini, in attesa dell’udienza per l’inizio del processo fissata il 9 giugno. E’ probabile che i due giovani nel frattempo facciano ritorno in Albania.