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indagine della mobile

Nasconde 91 dosi di cocaina in un barattolo di vernice, arrestato pizzaiolo

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 12 mag 2022 15:49 ~ ultimo agg. 13 mag 11:13
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Settanta grammi di cocaina suddivisa in 91 dosi pronte per essere cedute. E’ quanto rinvenuto all’interno di un garage situato nel seminterrato di un condominio di via Flaminia, preso in affitto da due macedoni, difesi dall’avvocato Giuliano Renzi: un 35enne che lavora come pizzaiolo in una pizzeria-kebab di Riccione e un 33enne di professione muratore. Entrambi arrestati dagli uomini della Squadra mobile di Rimini nella giornata di lunedì scorso, il primo è stato trasferito in carcere mentre il secondo è stato rimesso in libertà su ordine del gip Benedetta Vitolo.

Gli investigatori della Mobile, diretti dal vice questore aggiunto Mattia Falso, avevano messo da tempo nel mirino il 35enne, già noto alle forze dell’ordine. Era stata una fonte confidenziale a sostenere che il pizzaiolo portasse avanti un’attività di spaccio. I successivi pedinamenti avevano confermato i sospetti: l’uomo infatti si recava spesso davanti a un condominio di via Flaminia, scendeva dall’auto e a piedi raggiungeva uno dei garage nel seminterrato. I poliziotti lunedì scorso l’hanno fermato, hanno perquisito la sua auto e la sua abitazione senza però trovare tracce di stupefacente, poi l’hanno accompagnato davanti al garage di via Flaminia aperto grazie ad una chiave in suo possesso. Dentro, nascosti in un barattolo di vernice vuoto, appoggiato su una mensola, c’erano 91 dosi di cocaina per un peso complessivo di 70 grammi. Trovati anche un bilancino di precisione, dei rotoli di pellicola d’alluminio e svariate buste in plastica.

Dai successivi accertamenti è emerso che il garage era stato preso in affitto da un connazionale. Era il 33enne muratore, infatti, il titolare formale del contratto di locazione, che con l’amico pizzaiolo divideva la spesa mensile. Tanto è bastato, però, per ritenerlo complice e arrestarlo con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso. Interrogato, questa mattina ha spiegato al giudice di non saperne nulla della droga e di recarsi nel garage per depositare i suoi attrezzi ogni due settimane circa. Anche il pizzaiolo ha provato a difendersi raccontando di aver cambiato di vita, di aver iniziato a lavorare in una pizzeria-kebab di Riccione e di aver ospitato nel garage, per un breve periodo, un altro connazionale rimasto senza lavoro.

Essendo stato trovato in possesso delle chiavi al momento dell’arresto ed essendo stato notato più volte recarsi nel garage di via Flaminia, il pizzaiolo macedone, già gravato da precedenti, è finito in carcere. Ad aggravare la sua posizione anche alcuni messaggi, estrapolati dal suo cellulare, che si riferirebbero a richieste di droga da parte di clienti fidelizzati.  Scagionato invece l’amico muratore per il quale non c’erano sufficienti indizi di colpevolezza.