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'Pesante eredità dalla giunta'

Antenna a Coriano. Rossi (PD) e Piccinini (5 Stelle) interrogano: Amministrazione si assuma responsabilità

In foto: l'antenna a Coriano
l'antenna a Coriano
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 mag 2022 11:48 ~ ultimo agg. 13:16
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Le Consigliere regionali del Pd Nadia Rossi e del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini tornano sulla questione della contestata antenna per la telefonia installata a Coriano con una nuova interrogazione in Regione per chiedere di sollecitare l’Amministrazione Comunale a prendersi le sue responsabilità. E ricordando anche il costo stimato in 100mila euro che ricadrà sulla prossima amministrazione.

Alla Giunta, è posta la domanda se “intenda attivarsi con il ministero della Cultura e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini”.

L’antenna della società Wind Tre spa, alta 36 metri, venne realizzata nel 2018 con i pareri favorevoli di Arpae, dell’Asl e dell’Ente nazionale aviazione civile. Il luogo prescelto, però, non aveva soddisfatto il Comune che aveva chiesto di spostarla. Dal 2020, l’antenna sorge vicino al muro di cinta del cimitero. Né Comune né Wind Tre, si legge nell’interrogazione, hanno mai trasmesso “alcuna informazione o richiesta di parere o di autorizzazione all’amministrazione corianese o alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, né la stessa Soprintendenza è mai stata interpellata in merito al progetto”.

La Soprintendenza lo ha saputo nel 2020 e ha contattato il Comune, affermando che la nuova posizione “non rispondeva ai principi di tutela” perché troppo vicina alla storica Rocca Malatestiana. Il Comune ha avvertito la società di telefonia che i lavori venivano sospesi, ma era tardi. Nel gennaio 2021, il Comune ha risposto alla Soprintendenza dicendo che i lavori si erano conclusi prima dell’ordinanza di sospensione. La Soprintendenza ha affermato che l’antenna ha causato un danno al patrimonio culturale corianese e ha indicato al Comune il ripristino dell’area “consistente nello smontaggio dell’impianto e nella completa rimozione della struttura di fondazione realizzata in aderenza al muro di cinta del cimitero, preservandone le condizioni iniziali”.

“Quella dell’antenna di Coriano è una vicenda ancora aperta, una ferita per buona parte della cittadinanza. L’impianto Wind Tre di 36 metri di altezza continua infatti ad incombere sul patrimonio monumentale e storico del paese – affermano – A farne le spese più gravi è il Castello dei Malatesta, simbolo del borgo medievale, che ora vede l’antenna a ridosso delle mura. Uno scempio che la Soprintendenza aveva ordinato di rimuovere, ripristinando l’area con costi a carico del Comune. Questo è il risultato ottenuto dalla Sindaca Domenica Spinelli e dal suo vice Gianluca Ugolini che, con ostinazione, si sono rifiutati di fermare il progetto per tempo, evitando di proporre valide alternative all’azienda telefonica. E ora chiudono il mandato senza aver trovato una soluzione, lasciando una imbarazzante eredità a chi verrà dopo di loro”.

“Già nella primavera del 2021 avevamo sollecitato l’intervento della sindaca Spinelli, che a parere nostro avrebbe dovuto dimettersi per aver prima fatto avanzare il progetto e poi non aver provveduto a sanare lo scempio. – ricorda Silvia Piccinini, che aggiunge: “il costo del ripristino, che erediterà la prossima amministrazione, ricadrà sulle tasche della cittadinanza per almeno 100mila euro, fa veramente infuriare”.

“Questa storia dimostra il disinteresse per il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di Coriano che ha caratterizzato questi anni di governo di centrodestra. Deturpare lo skyline corianese invece che investire sul turismo e sull’immagine e la storia del borgo significa sottovalutare la propria terra e chi la abita. A pagare infatti l’inerzia, l’incompetenza e la testardaggine dell’Amministrazione uscente saranno i corianesi. – è il commento di Nadia Rossi – Mi auguro che la prossima amministrazione di Coriano possa cambiare rotta, rinnovando l’interesse per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio monumentale, che è di assoluto pregio”.