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Hotel Smart: per i giovani

Angelini: restituiamo alla città i beni confiscati alle mafie

In foto: Daniela Angelini
Daniela Angelini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 26 mag 2022 15:17 ~ ultimo agg. 27 mag 18:12
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Sono 5 i beni già stati destinati al comune sui quali vanno fatti progetti, invece i soldi della Regione non sono mai stati utilizzati“. Ad affermarlo Daniela Angelini, candidata a sindaco del centro sinistra, durante il confronto organizzato dalla Lista Riccione Coraggiosa che ha visto tra gli ospiti due dei principali esperti sul tema criminalità della provincia di Rimini, gli avvocati Patrick Wild e Davide Grassi.. “A Riccionespiega abbiamo diversi beni confiscati alle mafie, ma diversamente da altri comuni della nostra provincia non si è fatto praticamente quasi nulla per restituirli alla città. I beni confiscati sono un simbolo della vittoria dello Stato contro le mafie e non possono essere trasformati in parcheggio. Ma vanno restituiti alla collettività con usi sociali”.

Dobbiamo aprire subito un confronto con la città per il loro riutilizzo. Condividere le proposte con le parti sociali, il terzo settore e le nostre imprese. Sono per le azioni concrete. Bene, quindi, la collaborazione con le associazioni che si occupano di questi temi e con l’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata. Vanno prese subito in considerazione le proposte arrivate dalle associazioni antimafia del nostro territorio, per esempio sull’Hotel Smart. Sono d’accordo con loro quando dicono che un bene confiscato è un bene comune, e per questo va coinvolta la cittadinanza nella scelta di come deve essere riutilizzato. Voglio infatti prendere in considerazione la proposta di Libera che vede in quell’Hotel una opportunità per i giovani del territorio”.

Quando parlo di sicurezza mi piace sempre affiancarla al tema legalità – ha proseguito Angelini – Partiamo dalla cultura della legalità un concetto molto importante per me e sono convinta che vada fatto un lavoro importante con le scuole. Inoltre, un ruolo importante ce l’hanno anche gli enti locali. Serve la formazione e la messa in atto dei protocolli che ci sono e vanno applicati”.